Una serata diversa

Tutto iniziò qualche giorno fa, quando arrivarono i volantini con le indicazioni delle attività proposte per la festa di paese… e la mia migliore amica se ne esce fuori con “Giovedì c’è la discoteca, vieni” che subito sembra una domanda, ma in realtà non lo è. Non voglio illudere nessuno e fargli credere che io sia stata in una vera discoteca con tanto di bicchieroni alla mano, perché quello che è successo in realtà è stato molto più consono alla mia maniera di vedere le cose, ma andremo avanti piano piano, senza svelare alcun dettaglio prima del tempo.

Sta di fatto che da brave ragazze l’argomento di conversazione più importante diventa “come mi vesto” salvo poi essere sorpresi dall’arrivo di aria fresca che mi ha impedito di mettere il vestito… Ero decisamente amareggiata, ma lasciamo stare. E poi niente, se un’amica si mette i tacchi, vuoi che non li metta anche l’altra? E così ho trovato il modo di infilarmi le mie amate zeppe color corallo e camminare comodamente sulla ghiaia. Falso. Non si cammina bene, ma ho visto superfici peggiori.

Fatto sta che prima di tastare coi tacchi com’era il luogo durante il pomeriggio accadde un altro evento… E grazie a questo blog mi attaccai bottone col mio vicino di casa. Amicizia lunga che non si dovrebbe riassumere, ma per rendere l’idea dico solo tre cose: partite a calcio, a videogiochi e qualche litigata. Cose normali insomma. Comunque la conversazione si protrae fino a sera quando, dovendo io uscire per andare alla festa della borgata, gli propongo di andarci insieme e lui accetta.

Risultato: sono una brava ragazza perché ho fatto incontrare due ex compagni di classe. E giustamente mi diranno che abitando in un piccolo paese non è poi così difficile, ma fidatevi: per me qualsiasi rapporto sociale parte con una difficoltà, e non penso sia complicato trovarne delle prove intorno a me.

Insomma era da un bel po’ che non ci facevamo più una chiacchierata degna di essere chiamata tale, e ci voleva. Mi ha fatto capire che nulla è perso per sempre… e che l’adolescenza fa davvero dei brutti scherzi, personalmente mi spingerei a dire che nel periodo in cui siamo alle medie è come se fossimo una barca in mare aperto con la tempesta: un bel casino. Poi per fortuna la tempesta passa e tutti torniamo normali. Oddio, quasi tutti.

La serata prosegue con un salto alla discoteca mobile – finalmente! – che già mi aveva costretto ad urlare fuori, figuriamoci dentro! E da giovincelle attive quali noi, valenti bibliotecarie, sconvolte e spronate dal ritmo coinvolgente della musica, cosa facciamo? Ci sediamo in un angolo a chiacchierare, in discoteca. E ora sarò felice di contraddire tutti coloro che pensano che le discoteche siano dei “non-luoghi”, data l’impossibilità di stringere rapporti sociali che vi si trova, perché lì dentro, esattamente in questo ordine, abbiamo trovato:
– marito e moglie che improvvisavano passi di danza su qualsiasi canzone e ballavano moooolto meglio di tutti i ragazzini entrati dopo
– bambini che giocavano a rincorrersi come in mezzo ad un prato
– varia gente appostata a chiacchierare, come se il volume della musica fosse di 40 decibel scarsi
– un bimbetto di qualche mese che dormiva beatamente sulla spalla della mamma, in mezzo al palchetto (come!?!)
– il palchetto praticamente vuoto
– il dj con la stessa vitalità di uno con l’influenza, e lo capisco, povero uomo, non c’era un cane!
– un gruppo di ragazzi bello pieno, che avranno ballato si e no due canzonette e poi hanno ricominciato a chiacchierare amabilmente
– mio padrino che mi controlla

Vorrei soffermarmi su questo ultimo punto perché è doveroso, anche se non dirò niente perché dopo tutto il banco di beneficenza era un po’ scarsino e quindi doveva pur fare qualcosa.
Quindi visto che dopo un po’ la discoteca annoia decidiamo di andare a salutare i vigili, perché ci piace chiacchierare con loro ed è anche interessante, specialmente per me. Ora chi vuole intendere intenda, gli altri in mezzo ai boschi.
A forza di “menar la lingua”, che da me significa chiacchierare e guai a farvi strane idee in proposito, arriva la mezzanotte e io me ne torno a casa sperando di dormire bene…

E invece no, sei ore e mezza sputate di sonno, per altro accompagnato da svariati sogni in cui compariva gente che manco avrei voluto vedere, un mal di testa odioso appena sveglia, che tre ore dopo mi sembrava di essere mezza rincoglionita manco avessi bevuto. Nulla, dev’essere la prova definitiva: a me l’alcol fa effetto solo a sentirlo nominare, e non oso immaginare cosa succederà il giorno in cui ne avrò addosso per davvero.

Cose strane succedono nella landa sanfranceschese… Ma quelle più strane pare che accadano sempre e solo a me xD

Una serata diversaultima modifica: 2015-08-14T12:23:17+02:00da jessytherebel
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2 pensieri su “Una serata diversa

  1. Ho appena scoperto il tuo blog e ti giuro che l’ho letto tutto d’un fiato! Leggere i riassunti delle tue giornate positive e negative e assolutamente stupendo e davvero mi emoziona moltissimo! Continua così sempre sulla tua strada! 🙂

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