Curiosità

Non so se questa roba sarà divertente come i video di quelle che raccontano cosa hanno nelle borse e negli zaini su youtube o se piuttosto sarà un’altra abilissima mossa per gettare altro fango su di me, ma tutto quello che scriverò è vero, quindi tanto vale ammettere che sia andata così e rendere tutti quanti consci di chi scrive in questo blog.

1. Non sono mai andata dall’estetista finora. Che potreste benissimo dirmi che non ve ne frega nulla, che è uno schifo o che ho risparmiato un po’ di soldi, e sull’ultima vi do ragione, anzi! Non vedo come potrei essermi fatta il mio gruzzolo senza evitare anche questo tipo di prosciugamento del portafoglio. Sta di fatto che per me è una specie di record, del tipo “sono sempre stata in grado di aggiustarmi” o piuttosto, mi sono ingegnata finché non sono riuscita a cavarmela da sola, che più o meno è quel che faccio un po’ dappertutto, essendo che di solito non ho portata di mano chi o cosa mi servirebbe in quel momento. Ma una cosa devo dirla: La crema depilatoria penso abbia un problema di smaltimento, a mio parere inquina troppo… quindi se siete ambientalisti votatevi al dolore, ma risparmiate il pianeta.

2. Canto ovunque, anche nei bagni delle scuole, nelle strade, nel cortile di casa mia… insomma dappertutto. E questo può crearvi seri problemi se proprio mentre spunta qualcuno vi parte la stecca e la vergogna vi sale fino alle doppie punte, oppure mentre siete convinti che la strada sia vuota e il tipo in bici che vi passa di fianco vi contraddice in pieno. Eppure credo di aver sviluppato questa tattica a partire dal giorno in cui mia nonna, sentendomi parlare da sola nel cortile di casa (e contate che avevo sì e no sette anni, quindi era abbastanza plausibile che giocando per i fatti miei parlassi), mi disse che solo i matti parlavano da soli e così, grazie alla sua infinita dose di bontà, ho imparato a esprimere tutte le emozioni cantando, e in inglese per di più, almeno nessuno capisce una fava e io posso dire quello che mi pare. Ma nonostante ciò, la simpaticona crede ancora che cantare sia per forza un gesto che esprime allegria, anche se la maggior parte delle volte esprimo ben altro.

3. Non mi piaceva andare a fare shopping, almeno fino a due anni fa. Poi evidentemente l’adolescenza ha riparato anche questo lato monco della mia femminilità e mi sono messa un po’ in quadro. E oltre a questo sono migliorata nelle seguenti cose:
a. truccarmi in modo decente e smettere di comprare cosmetici se poi li lascio ammuffire nel cassetto;
b. avere un rapporto sociale normale con le ragazze, che fino alle medie nel mondo femminile c’è sempre stata la guerra e anzi, farei meglio a dire fino al secondo anno di liceo;
c. non odiare più tutti i bambini, certo adesso ancora vorrei scappare non appena vedo un essere sotto i sei anni, ma considerando il posto in cui lavoro sto imparando a trattenermi, anche se i neonati… bleah, comincio a temere che non avrò mai figli;
d. vestirmi decentemente anche se qualche volta percepisco delle dissonanze tra i vari capi di abbigliamento che ho addosso… ma non ho una palla magica e prendo quello che ho. Quando ti rendi conto che anche un ragazzo ha più vestiti di te, ti chiedi a cosa servano effettivamente quattro armadi in camera tua.

4. Mi abbuffo di cioccolata. In certi periodi impazzisco e ne mangio in continuazione, e non ho ancora capito se le puntine che mi vengono in faccia sono causate dal cioccolato o piuttosto il contrario: mi vengono le punte e per disperazione mangio la cioccolata. Fatto sta che poi entrambe le cose mi passano e non mi preoccupo più di tanto: chi va in giro a dire che la cioccolata fa male probabilmente è una persona che si è fissata con la dieta e non riesce a sopportare che la gente intorno a lei si delizi con tutte le leccornie del pianeta. A proposito, non so da quanti mesi è che non mangio più Nutella. Semplicemente ho smesso di comprarla e non ne ho più sentito il bisogno. E’ strano come tutto quello che ho appena scritto sia in perfetto disaccordo, l’ho sempre detto che sono costituita da due poli opposti io…

5. Respirate, che non sono bipolare, ma semplicemente ho due categorie di comportamento: il lato tranquillo e quello di difesa. Poi è vero che ci sono le giornate in cui sono più calma e silenziosa e quelle in cui la mia vivacità travolge qualsiasi cosa incontri sul suo cammino, ma hey, penso sia normale. Quando sono incazzata invece statemi alla larga perché potrei diventare una condanna e dire cose molto cattive. In sostanza i miei due lati funzionano così: se sono in compagnia di gente fidata e in posti che conosco, mi comporto normalmente e gentilmente; se sono insieme a gente che non conosco bene, di cui non mi fido troppo, oppure in posti che mi danno palesemente ai nervi, in cui la discrasia tra me e il luogo in cui sono si percepisce a pelle, potrei diventare schiva, arrogante e odiosa. Sembra quasi di essere riuscita a racchiudere le linee generali della mia personalità in circa cento parole (ho buttato un numero a caso).

6. Riesco a comportarmi come una ubriaca senza bere. Ancora non so come sia possibile, ma visto che varia gente mi ha già chiesto se bevo o fumo, presumo che un ubriaco si comporti così. Dice tre parole insignificanti e ride come un matto. Insomma quello che faccio io se sono presa bene. Che poi, non mi sono ridotta così nemmeno quella volta che ai campetti un gruppo di ragazzi si stava facendo delle canne in allegria, e c’era una puzza di erba bruciata che sembrava di stare in mezzo ad un bosco in fiamme; bronchi ed alveoli si contorcevano a più non posso, emettendo un ritmico “E che schifo di odore” e l’unico effetto che può avermi fatto è quello di essere riuscito a tenermi per tipo due ore schiaffata su un asciugamano a prendere il sole. Fine. Comunque tra due giorni vado a fare le analisi del sangue, così se c’è qualche sostanza illecita nel mio sangue salta fuori, e comincerò a capirci qualcosa di più.

7. A forza di stare in mezzo a dottori e ospedali ho sviluppato una magnifica paura per il pronto soccorso e il terrore dei dentisti. Non che io sia troppo d’accordo col fatto di dover andare a fare un prelievo, ma se dopo mi aspettano una cioccolata calda e un giro nei concessionari ci può anche stare. Resta il fatto che la storia del dentista va superata e anche in fretta possibilmente, prima o poi ci devo andare. Prima del 2016. Piango.

8. Tre anni fa ho fatto una gastroscopia. E penso che sia una delle cose più brutte, soprattutto se l’anestesia te la fanno per finta. Mi sento male solo a scriverlo. Quindi sorvolo su questo punto e potrete immaginarvi lo shock e la mia paura di dottori e ospedali, quello è stato il culmine di un lungo periodo passato a fare visite da un mucchio di medici diversi, a diventare pazza per capire cos’avessi che rendeva la mia vita un inferno, per poi scoprire che era tutto dovuto ad una cosa sola: ansia. Tre anni di ansia repressa che mi distrussero. Credo che se mi rivedessi ora piangerei da quanta pena potrei provare… Sei lì che ti sbatti come un dannato a destra e sinistra perché cerchi di trovare una soluzione ad un problema che va trattato tutto in un altro modo, mentre intorno a te ogni giorno che passa ti consuma sempre più sino a ridurti all’esasperazione. Perché poi quello è successo. La settimana dell’esame tanto paventato mi sono lasciata andare completamente. Ridotta a vegetare, in preda alla nausea continua e al terrore, e ammetto che pensare tutto ciò mi ha davvero portato alle lacrime. Sapete perché? Perché ancora mi vedo dare di testa di fronte ad un problema più grande di me che mi aveva adombrato in pieno… E non avevo nulla che potesse aiutarmi, nulla. Ero solo più uno straccio, sia fisicamente, che psicologicamente, e quando ho scoperto di essere in ottima salute, è stato come se mi avessero dato il colpo di grazia. Non avevo più idea di cosa inventarmi per arrivare al giorno dopo, potevo occuparmi la mente quanto riuscivo, ma non era mai abbastanza. Poi non lo so cos’è successo. Forse è vero che bisogna veramente toccare il fondo e starci per un po’ fino a quando a furia di grattare si scopre che non c’è più nulla sotto, che si inizia a risalire, aggrappati a chissà quale vana speranza. Ammetto di non sapere cosa mi sia successo. Era tutto un disastro. E ricominciare non è stato facile, perché ho avuto diverse ricadute. Ma quando ho ricominciato a prendere peso ho capito che stava andando meglio, e mettere via i pantaloni che ormai erano troppo stretti era una gioia, perché significava implicitamente che stavo meglio. Il terzo anno di liceo è stato così, la lenta risalita. E il quarto ho riacquistato padronanza di me, migliorandomi col passare del tempo.

Non andavo in piazza perché sapevo che avrei trovato ragazzi che mi urlavano dietro. Ora ci vado e li saluto anche se loro continuano ad urlare.

Non andavo nei luoghi affollati perché temevo il giudizio di tutti quelli che stavano intorno a me, anche se forse di me nemmeno se ne curavano.
Ora vado in quei luoghi e mi fermo anche a parlare con la gente.

Non volevo andare a scuola se non sapevo la lezione alla perfezione, per paura di fare brutte figure o prendere brutti voti.
Ora a scuola non devo più andare, ma l’ultimo anno non mi è più importato e ho sempre trovato il modo di aggiustarmi con ciò che sapevo.

Non mi sono mai presa impegni a lungo termine… E invece da giugno dell’anno scorso porto avanti una biblioteca, che anche se non è sempre facile da gestire è sempre un angoletto di tranquillità, e questo blog, che, nonostante i problemi che mi ha creato qualche mese fa, è ancora vivo, attivo, e soprattutto è una parte di me.

Curiositàultima modifica: 2015-08-16T12:25:12+02:00da jessytherebel
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Un pensiero su “Curiosità

  1. Mia cara Jessytherebel non trovo le parole adatte per dirti quanto fai bene a non andare dall’estetista! Non servono proprio a nulla soprattutto per noi donne forti e indipendenti! E’ proprio questo che apprezzo di più della tua personalità, l’indipendenza! Sei una delle poche donne che conosco che sanno aggiustarsi con quello che hanno senza dover sempre e solo seguire la massa!
    Continua così, sempre forte e indipendente e ferma sulle tue idee!

    -Lidia

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