Continuo a sognare…

E sinceramente non ne posso più, ogni mattina mi tiro su con la luna storta perché di notte ne sono successe di tutti i colori e appena realizzo tutto quello (o una parte) che mi è passato per la testa vorrei solo tirlarla contro un muro finché non si spegne. Peccato che poi mi spenga per intero.
Ma certe giornate oltre ai sogni da spavento ti trovi anche sei messaggi sul telefono inviati dalla tua migliore amica nel bel mezzo della notte e capisci che c’è di peggio.
Oppure guardi il calendario e capisci che c’è di peggio. L’ultima settimana di vacanze, vacanze che vorrei sottolineare sono state… un po’ brevi? Non ho avuto pace fino alla metà di luglio e non è che me la sia spassata fino alla fine del mese. Insomma ci sono state estati migliori. Ecco, l’anno scorso è stata un’estate figa. Vissuta alla grande, in compagnia di nuova e buona musica.

Se facciamo il bilancio dei due mesi passati… Guai vari tra amici e parenti, attacchi d’ansia, brutte dormite, il regalo per la maturità che chissà quando arriva, devo fare i test, i test, i test, mia madre sempre stanca, mio padre idem, lavatrice, bucato, lavatrice, bucato, letti da rifare, rifare, rifare, libri da vendere, scrivania in disordine. Vi prego, datemi una gomma. Una bella grossa, che cancello tutto.

Ah, giusto, dimenticavo che per due mesi tutti mi hanno sempre e solo chiesto “Che università hai scelto?” “Andrai/sei stata in vacanza?”. Ho scelto chimica e no, in vacanza non ci vado. Non ci vado perché non ho soldi da buttare in hotel, ho una fottutissima paura di affogare al mare e quindi tanto vale che io ci vada, mi annoio a morte sullo sdraio e i miei non possono. Una persona sola mi ha chiesto di andare in vacanza con lei, ma proprio nei giorni in cui dovrei avere notizie per la mia cara università, quindi sto col culo per terra anche sta volta.
Ma tranquilli che il prossimo anno se non faccio un salto a Los Angeles, almeno fino a Londra ci vado.

Certo però che è deprimente. Io voglio sperare che l’inferno sia finito e che da adesso io riesca a prendere in mano seriamente la mia vita, perché dopo gli ultimi cinque anni mi verrebbe voglia di non studiare mai più.

Già che ci sono, un messaggio rivolto a tutte le balle che i professori del liceo ci hanno detto, abbindolando i più sprovvisti e facendo scandalizzare i più svegli.
Prima di tutto ve lo sognate che l’università sia peggio del liceo, perché penso che peggio di quella scuola si sprofondi nella pazzia e si finisca in cura psichiatrica nell’arco di tre secondi. Secondo, col cavolo che li ci coccolate e ci insegnate a studiare di volta in volta: se c’è una cosa che non ho quasi mai fatto è studiare in anticipo, come cavolo fai se hai da prepararti di tre o quattro materie al giorno?? E a giudicare da tutti i disagi che procurate agli allievi, più che in una scuola, sembra di stare in ospedale. Terzo, levatevi pure dalla testa l’idea che impazziremo per avere due o tre esami nello stesso giorno, tanto abbiamo portato dieci materie in un solo giorno, no? E non saremo così rincoglioniti da prenotare due esami lo stesso giorno alla stessa ora, visto che come ho sentito dire una volta “avrete gli appelli degli esami contemporaneamente”. Di cose grosse ne ho sentite dire, ma nulla batte tutto quello che ci han detto negli ultimi due mesi di quinta. E poi lamentatevi che la gente non si iscrive più eh!

Ma io mi domando: siete andati in blackout dopo la laurea? Quali traumi avete subito? Forse serve a voi lo psichiatra, e non a noi povere bestie mal capitate in quell’angolo di inferno. Un professore si salva completamente, uno su cinque anni di scuola, e devo dire che è leggermente poco… E fortuna che almeno a lui ho potuto dire grazie.

Se vi trovaste lì dentro o voleste andarci… fate un favore a voi stessi: scappate il prima possibile!

 

Continuo a sognare…ultima modifica: 2015-09-02T12:28:46+02:00da jessytherebel
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