L’ammiratore segreto

Non ci crederei nemmeno io. Se solo non fosse successo proprio a me.

Una parte di me ancora stenta a credere all’accaduto, memore di quanta gente simpatica potrebbe avermi presa in giro, ma… per un attimo faccio finta di crederci e la racconto.
La storia inizia il 14 di novembre a mezzogiorno, quando una me ignara sta seguendo la lezione e non si accorge effettivamente di uno sconosciuto che le manda un messaggio su facebook, che legge solo il giorno successivo.

Già, quel 15 novembre in cui è successo più o meno di tutto.

Ai miei occhi ho davanti un tizio che ha creato ben due profili falsi su facebook per dirmi che… Il mio blog è bello? Scusa? La prima cosa logica che mi viene da pensare è: questo è un hacker e adesso mi distrugge il lavoro di due anni e mezzo, pensiero che genera il panico più totale nella mia testa e mi fa perdere un’ora di organica. Un’ora intera, che se ci penso mi viene l’orticaria e magari piango anche per i rimorsi. Decido di rispondere a questo tizio, trattenendo almeno nel primo messaggio gli insulti e procedo a verificare se ci sono commenti sotto gli articoli, o meglio, se i miei articoli esistono ancora.
Il telefono decide di non farmi accedere a Virgilio, convincendomi sempre più dell’imminente rovina del mio blog. Intanto il mal di testa dell’articolo precedente inizia a mietere le sue vittime… precisamente miete me.

Al pomeriggio mi distraggo con altro – per fortuna – e solo quando arrivo sul treno apro messenger per curiosità. Quello che trovo è un messaggio che mi lascia a bocca aperta: “Sono il tuo ammiratore segreto 🙂 e lo scopo di un ammiratore segreto è… restare segreto!”

Siccome la vita mi ha insegnato che se succede una cosa bella probabilmente è per sbaglio o peggio per prendersi gioco di me, catalogo il caso come ennesima fregatura e in sostanza continuo a sbattermene, sempre perché gli eventi del pomeriggio mi interessano di più.
Però bisogna ammettere che questa faccenda sia curiosa. E io adoro fare indagini di solito, quindi perché no? Il giorno dopo preparo il mio piano strategico, che consiste nel collezionare poco alla volta le informazioni necessarie ad identificare il tipo misterioso, e smascherarlo quando meno se lo aspetta.
Peccato che le cose vadano diversamente dal previsto: il tipo si rivela più furbo di quanto credessi (già, la terza ipotesi era che fosse un idiota) e il suo volersi nascondere ostinatamente mi spinge a rivalutare l’idea della presa in giro. Oh, qualcosa doveva pur essere!
Tra l’altro, parlando con le amiche di confessionale salta fuori che potrebbe essere uno dell’università: infatti mercoledì non va a lezione jessytherebel, ma un diffidentissimo segugio. A cui pare che tutti stiano a fissarlo. La cosa si complica.

Il tipo continua a non dire niente su di lui, mentre serve su piatti d’oro e d’argento complimenti di cui a esser sinceri non me ne faccio molto, visto che arrivano… da un pc. E così, dopo aver letto la rivelazione shock “sono un tuo amico” e aver passato in rassegna amici di facebook e rubrica telefonica e ancora non aver trovato nessuno che fosse contemporaneamente gentile, nerd, ‘bruttino’ e cosa più assurda di tutte presissimo dalla sottoscritta, ma soprattutto amico mio, ripenso per la centesima volta alla bufala.

Che poi bisogna vedere quale sia il suo concetto di amicizia, che ultimamente lo stanno prendendo un po’ tutti alla leggera. Comunque l’altra stranezza arriva quando leggo che ci conosciamo già da qualche anno, cosa che mi rende estremamente felice perché posso andare all’università senza preoccuparmi di essere continuamente scrutata da quello della fila dietro (che secondo me ha finalmente capito che può anche evitare di provarci, tanto non risolverà mai nulla), ma ancora più sconcertata per il fatto che io non mi sia mai accorta di nulla.

E poi potrebbe anche aver mentito. Magari mi conosce da qualche mese, ma ha scritto qualche anno per depistarmi. La mia mente è troppo complicata certe volte.
Finisce che ieri esprimo per scritto tutte le mie perplessità riguardo al suo comportamento, e mister coraggioso che fa? Chiude il profilo e sparisce per sempre. Senza però dimenticarsi di confermare per l’ennesima volta la veridicità dei suoi sentimenti e di essersi levato un peso.

Ora, datemi anche dell’insensibile, ma avete idea di quanto sia alta la probabilità di una presa in giro? Poi magari non lo era, ma quanto di vero c’era in tutto quello? Persino un robot ormai è in grado di inviare e interpretare messaggi, e poi addirittura nascondersi dietro ad un profilo falso?
Preferisco che le cose mi vengano dette in faccia, che siano brutte e che siano belle, perché sì, almeno quelle belle vorrei sentirle con le orecchie. Leggere si può leggere di tutto. Libri, un mare di libri, cose false e vere, senza altro tono di voce che il proprio o uno inventato. Leggiamo le parole senza neanche pensare a come suonerebbero pronunciate.

Quindi cielo, stavolta no! Preferisco mille volte dover aspettare una settimana per un ciao e un abbraccio, che passare le ore a digitare parole su uno smartphone, senza nemmeno vedere come reagisce l’altra persona. Se inarca le sopracciglia, scoppia a ridere o sorride silenziosamente. Ma diamine! Tanto più se si tratta di cose serie come queste.

Ora siete liberi di giudicarmi come volete, tanto ormai lo fanno tutti da vent’anni e sapete cosa? Non me ne frega proprio più nulla del giudizio di un estraneo, già tanto che abbia avuto le palle di esprimerlo.

Poi davvero, ho seriamente cose più importanti da gestire nella mia vita. E sono finita per mettere Ed Sheeran in riproduzione casuale, pensando ancora una volta ai simpatici sogni che mi faccio di notte… la mia testa compensa con efficienza ciò che non faccio durante il giorno. Anche se devo ammettere che a volte esagera un tantino… ugh.

L’ammiratore segretoultima modifica: 2016-11-25T18:56:19+01:00da jessytherebel
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2 pensieri su “L’ammiratore segreto

  1. Penso che un ammiratore segreto deve restare segreto senza ma e forse. Se non vuole farsi vedere e per un motivo ben preciso, e come un amore platonico negli anni dell’adolescenza dove mi piaceva da morire Avril Lavigne, o Alizee. Come era bello fantasticare di conquistarle, ma appunto solo incontrarle a 20metri di distanza me la sarei fatta sotto. Lascia stare se non vuol farsi vedere, la cotta per te e una cosa tutta sua, nel suo mondo, i suoi sogni.

    • A furia di pensarci credo di aver capito… mi spiace solamente non potergli indirizzare delle scuse per aver pensato che fosse una presa in giro. L’ambiente in cui vivevo allora mi portava a credere di non potermi fidare di nessuno, fortunatamente ho scoperto di sbagliarmi.

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