Il buon proposito

Buon inizio di un nuovo giro della Terra intorno al Sole! Il nostro pianeta dovrebbe essere fiero della nostra gioia, unica nell’intero sistema solare, chi sa come si sente nel profondo del suo cuore ferroso?

(Ma soprattutto, ferroso o ferrico? Chi era alla mia laurea capirà il riferimento, quindi beh, non più di dieci persone, credo.)

So di non essere stata ligia al dovere e quindi, per rimediare alla mancata letterina idiota per Natale, ho pensato per interi minuti quali potessero essere i buoni propositi per questo nuovo anno pieno di ore da passare in università e sono giunta ad un unica, profumata e solare risposta: utilizzare fino all’ultima e densa goccia tutte quelle maschere stupide per il viso che comprai da Bottega Verde anni fa. Lo so, forse farei meglio a cestinarle, ma le ho comprate – da idiota – coi miei soldi, quindi ora come minimo le uso. In abbondanza, tra l’altro, così da finirle il prima possibile.

E per cominciare subito col piede giusto, sono qui che scrivo con la faccia spalmata di verde, precisamente di una roba al cetriolo che profuma un po’ come gli studi dentistici. Basterebbe quest’ultima caratteristica a scoraggiarmi dal metterla, ma tento comunque. La sensazione è quella di avere il viso felpato. Non chiedetemi spiegazioni, immaginate voi.

É che tra tutto ciò che potrei fissarmi, questa cosa mi sembra la più intelligente. Perché sperare in cose impossibili che o per mancanza di tempo o di voglia comunque non farò? Che adesso è facile essere in vacanza (si fa per dire), non dover andare a Torino, risparmiare quelle 3 ore di viaggio al giorno e poter fare più o meno di tutto, ma appena ricomincio la vita da pendolare, che si fa?

Probabilmente diventerò una professionista nel salire le scale della metro o ad evitare le cacche dei cani sui marciapiedi, ma l’ultima cosa che farò sarà mettermi a fare addominali, oppure farmi le unghie. Quindi ho optato per una soluzione facile, ovvero piazzare la crema viso in una posizione strategica che mi costringa a guardarla almeno una volta al giorno, in modo da non dimenticarmi della sua esistenza, e davanti ad un tale richiamo eseguire il mio compito.

Sappiate che sono ben tre tubetti, uno più odioso dell’altro, perché l’argilla è appiccicosa da morire, mentre quella con la crema ha degli odiosi pezzettini di non so che, ruvidi come la carta vetro, tutti in mezzo alla crema morbida, che se devi usarla come esfoliante sui piedi è piacevole, ma sul viso tra uno sfogo ormonale e l’altro, no. Quindi credo di averle appena trovato una degna destinazione: i piedi. Se Lindsey Stirling usa la crema dei piedi per la faccia, io posso fare il contrario, mi pare del tutto lecito.

A proposito del resto del mondo invece, probabilmente la sfida dell’anno sarà far capire alle persone con cui esco che starsene a messaggiare in compagnia è bruttino e scortese, e non perché io sia una gran rompiscatole, bensì perché se ho scelto di stare con te (e viceversa), ti regalo tutte le mie attenzioni, altrimenti per stare a guardarti messaggiare, trovavo un hobby migliore.Tipo portare croste di formaggio alla pianta grassa che sto cercando di far radicare a casa mia (storia di un’amputazione, brutto incidente), visto che mi han detto che fan bene.

A tutti quelli che su questo argomento la pensano come me, vi consiglio questa magnifica esperienza. Dovete esercitarvi un tantino con la mimica facciale prima di procedere, ma non dovrebbe essere difficile. Vi basta saper fare una faccia che susciti sensi di colpa (e ieri sera ho scoperto di saperlo fare benissimo).
Quando siete pronti, procedete. Alla prima occasione in cui capita che voi stiate parlando e l’interlocutore si metta ad adocchiare il cellulare senza più ascoltarvi, smettete di parlare e preparate la mimica. Poi godetevi le scuse.
E non appena ricadrete nella seconda casistica, ovvero l’amico vi parla e si interrompe da solo per leggere i nuovi messaggi, mettete su la miglior espressione che riusciate a cucire facendo un misto tra i rimproveri di vostra madre e il goderci per il turbamento altrui. So che non è facile, ma credetemi, a volte basta davvero solo il contesto per suscitare tutto ciò.

HAVE FUN. E ricordatevi che la vendetta è un piatto che va servito freddo. E più è sofisticata, più sembra un insegnamento e meno una vendetta. Quindi ragionate di più e fatevi fregare di meno.

Buon giro intorno al Sole, tenetevi stretti 😛

Il buon propositoultima modifica: 2019-01-01T11:27:12+01:00da jessytherebel
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