Riflessioni

Devo aver preso una bella botta in testa perché iniziasse a piacermi filosofia… Non tantissimo, ma devo ammettere che fino a poco fa la odiavo… O cielo!

Ma tranquilli, che arte continua sempre ad annoiarmi. Specie ora che mi trovo indietro di 150 pagine… dovrà pur esserci qualcosa che non mi va a genio?

Seriamente, questo articolo nasce da un bisogno di scrivere collegato alla poca voglia di farlo. Ehh già, perché rendere le cose semplici non è mia competenza. Oddio, come al solito riemergo da giornate brutte. Mamma mia se son state brutte. Riemergo come niente, quasi mi fossi dimenticata di tutto ciò che è avvenuto prima.

I ricordi perdono consistenza e torno indietro mentalmente di mesi – back to reality – quando propugnavo la logica dell’apatia e mi riparavo dai danni collaterali delle relazioni col prossimo.. E qualcuno osa dire che fossi persin più più felice… come se un esterno avesse il dono di comprendere i miei sentimenti meglio di me che li provo. Un applauso e un’occhiataccia. Ma per favore.

Sono di fianco a tre libri aperti, mi sono alzata con tanta buona volontà che è scemata nell’arco di tre quadri. Olio su tela che ha lavato via la mia forza di volontà, help!

Mi chiedo come diamine stia scrivendo io stamattina. E non vedo l’ora di rifugiarmi nel dolce riparo della tesina, almeno per ora. Sto già perdendo troppi minuti. 140 pagine di arte mi aspettano, ne ho fatte ben dieci. Altre nove materie mi aspettano, o otto, o quante sono. Non riesco mai a ricordarlo… So solo che ne gestisco contemporaneamente un numero inferiore di due al totale e questo significa che sono puntualmente indietro di qualcosa. Gloria ai giorni universitari in cui non si danno più di cinque esami a sessione, dopo cinque anni nella mia vita terrò finalmente gli studi sotto controllo. Cinque/cinque, curioso parallelismo.

Se vi sembro ermetica perdonatemi, dormire così tanto forse mi manda in trip. Ma ci sono cervelli sistemati peggio, che veramente ti chiedi se i ragionamenti partano da lì o dai piedi.

Ho visto qualcosa che inconsciamente mi ha turbato e intristito, ma il punto è che essendo avvenuto a livello di inconscio ne ignoro la causa. Esiste, ma è impercettibile. Strana giornata di maggio, i desideri si scontrano con la vitalità. Fuori c’è il sole eppure dentro di me è tutto fermo. Gli impegni sono tanti e riesco solo a percepire la sensazione di adrenalina che provoca il lasciarli accumulare.

Starò tornando indietro al mio stato di apatia? Dove non importa nient’altro che me stessa, che essere felice in solitudine, che credere che il lavoro svolto bene sia la massima ricompensa che si possa ottenere da sé? E dagli altri zero. Riflessioni. Quelle riflessioni schifose che transitano nella mia testa ogni tanto e che spesso portano alla pazzia.

Capire come ragionano gli altri, questo sarebbe interessante. E sforzarsi di entrare nell’ottica che così come pensiamo di avere ragione noi, hanno ragione anche loro. Capire cosa spinge un uomo a compiere una decisione, cosa spinge una donna a sapere che tra un mese si sarà scordata di tutto, che avrà rimpiazzato quel pensiero con un altro, che fin da quel sabato sera aveva già capito ogni cosa, e forse, persino dal martedì.

Riflessioniultima modifica: 2015-05-02T11:30:22+02:00da jessytherebel
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