Come diventare matti – edizione maturità

Cielo gente, io tra un po’ mi chiedo se i neuroni ce li piazzano in testa per far cazzate o usarli decentemente. O per lo meno perché i miei capiscono quei calcoli assurdi e astratti di matematica e non come ragiona la gente. Mi darò al nichilismo un giorno o l’altro.

Sta di fatto che è arrivato maggio, per cui studente, fatti coraggio. Dopo aver pensato la fantastica genialata “first may, big day” ed essermi accorta che funzionava con ogni santissimo giorno di maggio, ho avuto la prova definitiva che la frasetta era valida solo per il primo… Perché vivere bene due giorni di seguito quando puoi impazzire anche dietro a ciò che non esiste?! E quindi facciamolo.

Diciamo che in mezzo a questo bel casino la maturità fa da contorno: sarà anche un problema, ma non il principale… E’ come il liquore del tiramisù, che pure se non mi piace lo mangio lo stesso. Ahahaha non ti piace il liquore? Vi domanderete come pecorelle in coro. Provate voi a bervi un bicchierino di Vecchia Romagna con l’acidità di stomaco, magari dopo la pasta col sugo, e poi ne riparliamo volentieri. Sempre che l’incendio che vi si è sprigionato in bocca non vi abbia cimito le corde vocali. Bello vero? Per chi canta poi è il top.

Ma passiamo ai problemi seri. Quelli che ci restano incollati nel cervello e non li leviamo manco col solvente, son peggio della migliore attack. Ma nemmeno andarsi a caricare quelli di una terza persona, nella speranza di dimenticare i propri, serve a qualcosa. Zero assoluto.

Ogni santa mattina mi alzo con lo stesso dannato pensiero. Anche tre settimane dopo il gran casino. E dall’altra parte il silenzio, l’indifferenza più totale, come se io fossi un alieno sceso una notte da una navicella, due balzi in quel di Milano e bye bye!
Ma siccome c’è chi ancora non sa che la mia versione silenziosa è ben peggiore di quella loquace… è vero che ho questo esame nel bel mezzo di giugno, ma non significa che il mio cervello non possa architettare diabolici piani nel mentre.
La mia fantasia è ben allenata, la mia testolina poi non fa altro da anni… Quindi stare in guardia non è una cattiva idea. Insomma, come pensavo stamattina durante la penultima lezione su Dante, se Mr. Umiltà ha scritto un poema di oltre 14000 versi per la donna che amava, la sua luminosa teologa Beatrice, io posso benissimo fare un minimo sforzo per un caro amico…

Mi accorgo che sembra una minaccia. In realtà non vorrebbe esserlo, ma il mio es ogni tanto emerge per fare bordello e volete mica che lo freni? Dal momento che le persone si parlano a voce, penso di meritarmelo anch’io un minimo di dialogo e dal momento che qui la tecnologia fallisce c’è bisogno di un altro miracolosissimo e avanguardistico espediente, sicuro al 100%, che va sotto il nome di “presenza fisica”. Eh già, non sarò buona a correre, ma una volta che mi passo in rassegna la nazione voglio vedere se almeno cinque minuti di discussione non li ho guadagnati all’istante!!

Lo ammetto, questa è l’ennesima furbata che traggo da una fanfiction, visto che dovevo pur distrarmi in qualche modo nei giorni passati e così mi sono data alla lettura. A parte una storia super inquietante che mi ha lasciato di stucco per un giorno intero, il resto è servito. Tra le svariate possibilità di azione, nell’ultima ho trovato quello che ci vuole: due palle quadrate e le idee ben chiare. Per la prima ci siamo, sulla seconda non ancora… A parte gli scherzi, mi affido al magico verso di una canzone (I will pray) che dice “time will show you what you mean to me” anche se purtroppo non mette in conto quanto si esca di testa nell’attesa che passi questo “time”.

Perché la cosa peggiore – e sono sicura che lo sa bene molta gente – è l’indifferenza. Tanti pensano che l’odio sia la cosa più fastidiosa… e invece no. NO! E’ meglio ricevere una brutta risposta piuttosto che parlare all’aria, perché a fare l’ultima cosa ci penso già io quando sono per i fatti miei! Non sono davanti ad una pianta che non si sposta se non per il vento e anche in questo caso ho già dei fiori a cui parlare!

E così passo il tempo a pensare. E penso che se solo non ci fosse questa maturità… non starei a far passare il tempo inutilmente nell’attesa di una distrazione e della libertà.

Come diventare matti – edizione maturitàultima modifica: 2015-05-06T22:15:12+02:00da jessytherebel
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