Un piede e mezzo in vacanza

Ho un mal di testa che mi fa pulsare le tempie. Ed è a dir poco inquietante.

Non vorrei cantare vittoria troppo presto, ma ho già un piede e mezzo in vacanza!
Una parte di me giace ancora nel dubbio di dover affrontare un orale di fisica… Se volete sapere come la penso su questo argomento vi basta partire dalla mia figura sudata, che dopo un’ora e quaranta si alza dal banco con evidente scazzo, consegna e se ne va. Perché ne ha le palle piene. Il resto potete dedurlo e dimostrarlo da voi, come ho fatto io con buona parte delle formule di questo modulo di fisica.

Mi sembra di scrivere senza virgole, sensazione orripilante.
Tutto ciò succedeva alle 11.10, ora dopo la quale mi sono data alla pazza gioia correndo al collegio in cui abita una mia tenera e amorevola compagna di corso per salutarla bene prima che torni in Puglia. Ho finito di salutarla alle 16.30, dite che basta?

Scherzi a parte, ci siamo lasciate con la promessa di passare più tempo insieme l’anno prossimo, il che significa automaticamente che mi farò l’abbonamento alla mensa universitaria e che andrò avanti e indietro dal collegio manco fosse la casa al mare.

Comunque ho scoperto dove sono finiti i ragazzi affettuosi: in collegio. Tra l’ascensore e le scale e le porte aperte delle camere di chi faceva i bagagli ho visto tante persone gentili, così tante da convincermi a credere che si siano radunate tutte lì. Vivere insieme cambia le persone, ecco perché io invece resterò sempre la solita testa bacata di adesso.

La stessa stupida che tira fuori gli occhiali dallo zainetto, li mette davanti allo zainetto e due minuti dopo inizia a cercarli disperatamente in tutta la casa. Cercare gli occhiali senza avere gli occhiali addosso, poi, è un’assurdità unica. Aggiungeteci che sono miope oltre che astigmatica e, in un probabile scenario di me alla ricerca delle lenti perdute, troverete una faccia da topolino che si avvicina a dieci centimetri da ogni oggetto per capire cos’è. Una favola.

Tra l’altro, dalla regia mi consigliano di fare una “foto” (anche se il termine più appropriato sarebbe screenshot) al mio libretto degli esami perché non mi capiterà più di avere la media del 30. Ditemi pure che faccio schifo, io intanto mi son fatta il culo.
Prendere 30 in tre esami consecutivi dati in tre giorni consecutivi si è rivelato simile ad un suicidio. Un vero atto di masochismo. Non per niente ho deciso di non rifarlo mai più.

Sapete come stavo dopo? Una sogliola col mal di testa, uguale. Pressione sanguigna pressoché inesistente, zuccheri in corpo spariti, voglia di studiare… morta.
Diciotto giorni di inferno, in cui ho avuto tempo di: leggere tutte le slide di chimica organica, mandare tutto al diavolo e decidere di non studiare più, fare due giorni di pausa, studiare fisica, dare l’esame. Non chiedetemi come ho studiato perché stavolta ho fatto veramente un lavoro superficiale, roba che mi sono detta “All’esame in qualche modo mi aggiusterò” e così ho fatto. Non avevo davvero più voglia.

Voglio solo le vacanze. E c’è un caldo fuori che mi stende. Ma non importa, se sono in vacanza, va bene così.
Ah, per chi se lo fosse perso, cioè tutti, l’oculista mi ha praticamente imposto di abbandonare l’uso di computer/telefono/qualsiasi documento in forma cartacea, pena l’aggravamento della mia vista. Cosa che, considerando quanto poco io ci veda più, prenderò come un ordine piuttosto che un consiglio.

Insomma ci si rivedrà tra un po’, passerò il tempo in giro per le strade del mondo (alias il mio paese, Torino e dintorni) e nell’orto, dove un’orda di zanzare avrà a disposizione ore per venire a succhiarmi il sangue che mi resta in corpo, per lo meno dove non è stato sostituito da formule chimiche/fisiche o gelato.
Se sentite due parolacce da lontano non preoccupatevi, al massimo qualcuno avrà fatto di me un succulento bocconcino.

Un piede e mezzo in vacanzaultima modifica: 2016-07-18T18:37:39+02:00da jessytherebel
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