Quattro non più soli

Sono le 23.12 e non dovrei essere qui a scrivere questo pezzo. Ma mettiamo in chiaro una cosa: prima che succedano disastri e io non possa più scrivere queste memorie, è bene agire. E questo è il risultato.

Per la prima volta in ben sei anni che ci conosciamo, io e i tre amici a cui sono più legata siamo tutti contemporaneamente fidanzati.

Dovete sapere che non appena ebbi l’idea di scriverlo qui sul blog, una coppia si incrinò al punto tale che temetti di aver perso la mia occasione. Per fortuna, il buon senso di entrambi (ma specialmente di una metà del duo -, così non potete capire se sia un lui o una lei) ci ha risparmiati dalla sciagura di cadere in rovina prima ancora di aver sfiorato il successo.

I quattro fortunati sono J, G, M ed R. Tanti cari auguri. Devo dire che in quanto al vivere sull’orlo della catastrofe se la sono giocata tutti molto bene. Io vorrei tirarmi fuori, ma credo che gli altri tre abbiano materiale a sufficienza per farmi ammettere che un pochino, in fondo, mi sono incasinata anche io. Principalmente perché ho davvero difficoltà ad avere dei rapporti normali con il resto dell’umanità, visto che è così dannatamente diversa da me. Ma non è questo il luogo in cui parlarne. Raccontiamo piuttosto di loro e, per mantenere una specie di riservatezza, parliamone sempre al maschile (che belli i lettori confusi).

G è il tipo di persona che ammazzerebbe per gli altri. Dico sul serio, il suo stile di vita mi manderebbe in crisi dopo mezza settimana, ancora devo capire in che modo funziona il suo organismo. G è portato per carattere e dare tanto a chiunque, quindi se arriva qualcuno di speciale, figuriamoci. I problemi cominciano quando questo qualcuno se ne va: dopo mesi passati a fare finta di niente realizzi che ti piace una persona, il tutto viene ricambiato e poi la burocrazia te la spedisce dall’altra parte del pianeta. Usate il centro della Terra come punto di inversione. Se ci aggiungete due lingue madre diverse e il solito detto che più ti conosci e più emergono i problemi… Le incomprensioni sono dietro l’angolo. Eppure, ci credono. Perché un giorno non ci sarà più nessun centro di inversione e allora ne sarà valsa la pena di essere giunti fino a quel punto.

Poi c’è R. Mai conosciuto qualcuno di più affettuoso. Nell’arco di qualche anno è cambiato radicalmente e non potrei esserne più felice. Legati dall’aver combinato una bella cazzata insieme, siamo diventati entrambi più furbi, al punto di conquistare l’agognata relazione con un partner. Ha tutta la mia stima per il modo in cui sta gestendo le difficoltà di coppia, anche se meritano una lode ad entrambi. Loro sono l’esempio che l’amore supera molti ostacoli, e io mi sto facendo schifo da sola perché questa è in assoluto la frase più pietosa che mi sia mai uscita dal cervello e se potessi la cancellerei per sempre dalla mia memoria. Purtroppo, non posso fare altro che riportare l’attenzione là dove l’avevo persa, dopo essere stata colpita di un flashback di Torino Esposizioni completamente fuori luogo. Dicevo, questa è una dimostrazione che i casini sono fatti per essere risolti, quindi la domanda è: perché dopo più di un mese io non ho ancora sistemato il mio casino? No one knows.

E infine M. Uh, su M potrei dilungarmi per ore. M ogni tanto mi fa perdere una decina di minuti di vita con le sue uscite, a volte anche più. C’è stato un periodo in cui gli ho detto più volte “Non fare cazzate” di “Ciao”. Fortunatamente è servito, perché grazie a Dio (come direbbe lui) tutto è andato per il verso giusto, anche se io ringrazierei molto di più tutte le persone che come me gli hanno ripetuto il mantra con diverse perifrasi, affinchè potesse afferrare meglio il concetto.
Che poi, M è innocuo da far paura. Se fa pasticci è solo perché non se ne rende conto. Lui non sa cosa sia la cattiveria, invece è esperto di confusione. Temo che derivi piuttosto dallo smarrimento che prova ogni qualvolta si avvicina ad una situazione di stabilità e, incredulo di ciò che si trova davanti al naso, dimentica il normale funzionamento del cervello per poi cacciarsi nei guai.

Non come me, che mi caccio nei guai di proposito, a mente fresca e soprattutto dopo averci riflettuto un bel po’. Quasi come se per dispetto le mie speculazione filosofiche sulle probabili conseguenze di ogni mio gesto e/o parola finissero nel water un secondo prima dello sciacquone. O peggio, quasi come se, proprio per aver valutato i possibili scenari, la realtà fosse fatta da un set di risposte completamente diverso da quelle che conosco io. Insomma, un disastro. Tre idee diverse, non una che funziona, fantastico.

Insomma, con i nostri pregi e difetti, siamo comunque riusciti a trovare qualcuno che si prendesse il compito di darci retta… Gente coraggiosa. Però, a conti fatti, mica gli è andata poi così male. Sicuramente a volte saremo strani e combineremo guai, eppure abbiamo tutti e quattro un grande cuore e non ci tiriamo certo indietro dal darne prova. Posso assicurarlo, perché altrimenti non sarebbero amici miei.

E spero di poterlo dire per tutti gli anni che seguiranno.

Quattro non più soliultima modifica: 2018-09-03T00:02:16+02:00da jessytherebel
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