Particolarmente performante

Sono fermamente convinta che appicicarsi i post-it sul pc per non scordarsi le cose da fare sia l’ultimo passo da compiere verso la perdita del senno. E io l’ho appena fatto.

“Stamattina sei particolarmente performante!”
Mi accoglie così ieri mattina un amico dell’autobus, a sottolineare quanto sia strano che io sia contemporaneamente truccata e vestita decentemente, tutto ciò alle 7.45 del mattino. Eureka. Il mio sorriso rivolto verso il marciapiede è accompagnato da un risolino spiritoso che lascia sottintendere quanto io stia macchinando qualcosa di stupido. Anzi, peggio, odio ammetterlo, ma il più delle volte mi si legge sempre tutto in faccia e quando sono carica come in questi casi, basta darmi un colpetto che esplodo e verso fuori tutti i contenuti da censurare, vanificando ogni tentativo di tenermi qualche novità per me. Sapessi mantenere i miei segreti come mantengo quelli altrui… e invece no, io attacco manifesti semplicemente guardando negli occhi qualcuno.

Dalla regia si domandano giustamente a quale percentuale di danno io sia già giunta. Onestamente, preferisco evitare di pensarci. Se dovessi farlo un’altra volta, probabilmente metterei a rischio le mie meritate ore di sonno. E vi assicuro che sono già in difficoltà adesso.

Tre o quattro notti fa, non ricordo nemmeno più, sogno di dare l’esame di strutturistica senza aver studiato, perché insomma, il mio livello di preparazione al momento rasenta quello dell’acqua del Po nei periodi di secca. Leggo le domande, ne sapessi una. Ad un certo punto compare “Tensore metrico del reticolo ortorombico”. Mi cago in mano, troppo facile per non saperla, la vergogna sale a quota cima del Cervino. Penso e ripenso, eppure non riesco proprio a venirne a capo, sprofondo nel panico fino a quando non mi sveglio e a quel punto – io vorrei sembrare meno disperata, ma poi succedono queste cose – partono i ragionamenti nel buio della mia stanza, ad occhi chiusi, esattamente secondo questo filo logico…

Dunque, venerdì all’esercitazione avevamo il gruppo di simmetria numero 62, ci hanno detto che fosse ortorombico, e infatti dopo c’erano i tre parametri di cella, a, b e c. Il tensore metrico contiene i prodotti scalari tra i vettori reticolari, quindi se gli angoli sono pari a novanta gradi, significa che ho solo i tre parametri elevati al quadrato sulla diagonale e zero fuori. Possibile che sia facile così? Eppure io mi ricordo che ha detto ortorombico, e ho pensato “Cavolo, dovrei studiarli e saperli così bene anche io.” Va beh, adesso posso continuare a dormire.

Peccato che io poi non abbia più dormito, perché se anche una domanda l’avevo saputa, il problema era costituito da tutte le altre e dal quaderno e mezzo di roba proprio sotto il mio letto (a castello) che aspettava ancora di essere letta e sottolineata. Anche adesso, mentre scrivo queste memorie di uno sclero, 10 pagine attendono ancora un po’ di colore per sembrare meno ostiche e più brain-friendly, se mi concedete il termine. E dovrei anche rassettare un pochino la casa, come penso ogni giorno in cui mi ritrovo a passare le ore tra le mura di camera mia e mi accorgo di quanto sia lercia. Che io ci sia o meno, si accumulano sacchi di polvere ovunque, persino sulla scatola di cioccolatini che mi prometto di portare a lezione (eheh spoiler!) da un po’. Perché io sono una brava persona che si ciba di frutta e yogurt, ovviamente. (E di pane e burro, Gocciole a palate e qualsiasi formaggio mi mettiate sotto al naso)

A proposito di cibo, mi sembra doveroso puntualizzare che me la sto cavando alla grande nella mia personalissima edizione di Masterchef dei Povery, specie nei meravigliosi Pressure Test infrasettimanali, nei quali alle dieci di sera mi ritrovo ad infilare nella pasta le prime cose commestibili che mi capitino a tiro, pur di finirla in fretta ed indirizzarmi al gioioso sonno. E credetemi, non c’è davvero santo che tenga davanti alla meraviglia della PASTA ALLE LISCHE, visto che tutto ciò che era rimasto delle acciughe era appunto quello. È fantastico mettere via la pasta alla sera con un bell’aspetto e poi ritrovarsi con uno scempio in mano il giorno dopo, ma almeno so che se dovessi trovarmi il difficoltà un giorno, di certo non morirei di fame per essere troppo schizzinosa. Beh, sì, a parte se il cibo uscisse da una mensa. In quel caso potrei darmi al digiuno.

Non sono fantastica? Per iscritto riesco ad evadere qualsiasi tentativo di dire cose scomode, visto che nessuno mi vede mentre mi mordo le labbra, i dorsi delle mani, rido, impersono l’imbarazzo, metto la testa sotto la scrivania, mangio banane a merenda (?), sottolineo il quaderno, mi distraggo troppo, sono felice, crepo d’ansia, eccetera eccetera… Ovviamente tutto ciò in sequenza, nell’arco di tre ore.

Ogni tanto mi chiedo se avessi bisogno di un dottore, di uno bravo magari. Ma poi penso che ho appena scritto la battuta con più tempistica di tutta la mia vita, che probabilmente tra tre anni la rileggerò e diventerò viola come sono in questo momento, e onestamente evito di scrivere la prosecuzione originale del discorso che avevo pensato, appena prima di rendermi conto di quanto la lingua italiana sia pura magia, per non rovinare questa perla.

Mio Dio, è vero che a volte proprio stento a sopportarmi, ma in questo momento mi sto adorando un casino.

jessytherebel, fuori come un balcone, ma almeno finalmente felice

Particolarmente performanteultima modifica: 2019-04-18T18:54:03+02:00da jessytherebel
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