Sbalzi ormonali

Ce l’abbiamo fatta. Siamo arrivati a maggio tutti interi. Sono una di quelle poche persone fortunate che passerà la giornata di oggi lontano dai libri, senza pensare alla miriade di cose da fare, senza preoccuparsi per l’università. Questo perché ieri ho sostenuto un esame e siccome ci sono cose divertenti da raccontare, ho deciso di lasciare la parola a chi ha monitorato in gran parte la giornata: il mio utero (in corsivo). Per cui se vi fa schifo l’argomento, evitate pure di proseguire, per tutti gli altri: armatevi di popcorn e sedetevi comodi.

Mmh, la sveglia. Io ho sonno.
Niente, mi sono dovuto mettere in verticale. Oggi che giorno è? Ah, il 30, la mia giornata! Ma è comunque troppo presto per sguinzagliare il caos, meglio creare un po’ di suspance adesso.

Mi è giunta voce di dover dare un esame stamattina. Quanto potrei essere infame da uno a dieci? Eppure essere così puntuale è un atto illegale, starò qui a braccia incrociate ad attendere la mia ora, pensando a come… EIH!
Da dove arriva quel paio di bicipiti?? Lassù, neuroni, un po’ di attenzione prego! Che tanto a me cosa diamine importa del tensore metrico, non sarà certo grazie a quella roba se succederà qualcosa di interessante da queste parti in futuro! 
Peccato sia durata così poco la visione paradisiaca… ah, che vita…

Nel mentre, all’altezza della penna, gli indici della sommatoria si mescolano a caso, per poi essere cancellati non una, ma ben due volte, prima di tornare tutti al loro posto. Io sospiro sconsolata in preda all’amaro destino: ci mancava solo questa stamattina.

Tre ore e siamo ancora qui seduti, io e tutto il resto della compagnia qui intorno. Sono stanco di essere schiacciato dalla vescica. Tra un po’ urlo.

Adesso basta!

Ho finito il compito, dovrei soltanto rileggerlo, ma la mia pancia mi sta uccidendo. Chiedo il permesso di andare in bagno, mi dirigo vittoriosa verso l’atrio e punto già il bagno con lo sguardo, quando noto il bidello, pronto ad alzare la mano per farmi fermare e indicarmi di andare “al bagno laggiù”. Ovvero quello dei laboratori, in fondo al corridoio, perché lui ha appena lavato. Vorrei obiettare, ma è un’urgenza, così corro. Non correte mai come se doveste fare il record nei cento metri e vi scappa la pipì. Non fatelo perché è tutto dolore inutile. Io mi sono costretta solo perché non volevo dare il sospetto di fare pause bagno tattiche durante un esame. Guai, con quel che sono impazzita per riuscire a studiarlo bene. Così corro, anche al ritorno, entro in ufficio, mi siedo al mio posto e finalmente faccio quello che desideravo da tanto: una smorfia di dolore perché mi fa male tutto l’addome.

Ben ti sta, cretina, tu e i tuoi cristalli. Solo perché vuoi fare bella figura e ottenere bei risultati. Tanto ti sei dimenticata di scrivere che per la meccanica quantistica la densità elettronica è concentrata sui nuclei e stai pur certa che fino a domani non te lo faccio venire in mente. Anzi, ora ti faccio passare la voglia di leggere e ti faccio venire fame. Così ti alzi e te ne vai alla ricerca del pranzo che non hai cucinato. Ti faccio venire voglia di mangiare anche il semaforo. Altro che cercare gli estremi di integrazione.

Mi sono unita al gruppo panetteria. C’è questo posto di fianco al Carrefour in cui preparano pizza, focaccia e calzoni squisiti, io ho visto un trancio parecchio condito e punto il dito verso quello. Mi chiedono se voglio melanzane, zucchine o entrambe. Non lo so perché ho risposto entrambe, se ci penso bene non credo di aver mai desiderato verdura sulla pizza. Eppure l’ho presa ed è anche buona. Mi sono seduta a prendere il sole e sto anche per sdraiarmi sul prato, per metà in preda ad un rapido sonno, quando…

CAZZO, OGGI FACCIAMO IL BIS! Cosa vedono i miei occhi anche se non li ho! Ditemi che ho vinto alla lotteria, oggi si fa una festaccia infinita. No beh, col cavolo che si dorme, qui c’è da stare all’erta. Parla, fai qualcosa, fai finta di non vedere, di non guardare, ma sbircia. Ok, forse esiste pure un posizione tattica per essere comodi e godersi il panorama allo stesso tempo. Abbiamo trovato il paradiso.

Ed è per questo motivo che schiodarmi dal parco è stata un’impresa. Ero comoda, in mezzo al verde, stanca, con tutte le cose più belle che esistessero davanti ai miei occhi (beh magari non proprio tutte) e dovevo comunque andare via. Queste sì che sono ingiustizie. Almeno fino a quando non scopri che il cioccolato destinato all’analisi delle metilxantine avanza in gran quantità e allora ti chiudi in sala bilance con i tuoi amici a goderti la vita da chimico. Ma quattro ore di laboratorio e una di danza sono lunghe e…

Senti, troppo impegnativa la giornata di oggi, non potrebbe salvarmi nemmeno un altro paio di bicipiti. Io stacco.
Blackout.

Sono e sveglia e cammino, ma nel profondo sto dormendo. Il mio (futuro) relatore esulterebbe di gioia potendomi dare della dormigliona un’altra volta. Vado avanti per inerzia, perché so che tanto prima delle ventidue non avrò comunque tregua. Il laboratorio si può ancora fare. Danza… no. Per favore, spegnetemi. Non capisco più niente.
Ma torno ancora a casa, guido, mangio, esco dalla doccia e mi do per vinta. Ho finito le energie. E proprio mentre spero di essere carica il giorno successivo per godermi appieno l’unico giorno di vacanza…

Waa, è arrivato il momento di scatenare l’inferno!

Grazie utero, grazie per farmi sentire come un gambo di sedano appassito. Fiera di essere donna.

jessytherebel, colei che patisce gli sbalzi ormonali più di quelli di temperatura

 

Sbalzi ormonaliultima modifica: 2019-05-01T15:03:07+02:00da jessytherebel
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