Una prigione senza sbarre

In linea di principio puoi fare cosa vuoi, nella realtà devi essere un pezzo di pongo.

Schiacciarti, allungarti, deformarti ancora un po’, tutto quel serve per stare negli schemi altrui. La fantasia è ormai un souvenir impolverato appoggiato contro l’angolo del mobile.

Me lo dimentico sempre, devo pensare a me. Coinvolgere qualcuno nei propri progetti significa dare loro la possibilità di rovinare tutto. L’ho visto accadere quasi sempre nella mia vita, eppure continuo a farlo. Mi ripeto che fare le cose da sè è triste… ma almeno, in quelle occasioni, se qualcosa va storto è colpa mia. Non di chi ha dato buca per l’ennesima volta.

L’aspettativa è il preludio della delusione e quasi sempre la concediamo ad una marea di persone senza accorgercene. Gli unici dai quali avere qualche aspettativa, invece, dovremmo essere noi stessi. E sarebbe persin meglio se non ne nutrissimo proprio.

Il meccanismo in cui sono inserita non prevede concetti come l’improvvisazione oppure la tranquillità. L’aria è impregnata di frenesia e di liste inesauribili di compiti da portare a termine, di attività programmate da tempo, e non c’è modo di riuscire ad incastrare una novità all’interno. Motivo per cui, dovrei cercare di ricordarmene, le novità dovrei tenerle ben strette per me.

Fuori da qui invece, sembro quasi non esistere. Solo la mia ombra si aggira per le strade, il corpo vero è rimasto a Barcellona. E così, mentre sono invisibile ai più, lotto disperatamente per farmi vedere e riesco solo ad attirare l’attenzione di persone che di per sè sono una gran delusione.

Devo essere salita troppo in alto sulla scala e nel mio campo visuale i piani inferiori pullulano di gente, mentre a quelli superiori orbita solo qualche individuo inavvicinabile. Mi trovo nella terra di nessuno. Tanta strada percorsa, per poi trovarsi nuovamente in una posizione scomoda dove non ci incastra più alla perfezione con niente.

Detesto vivere così. E detesto ancora di più dover cambiare faccia per scendere a patti col resto della gente.

Una prigione senza sbarreultima modifica: 2021-09-05T13:56:13+02:00da jessytherebel
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