Cieli di cittadine natali

7 febbraio. Ricorderò questo giorno come la prima volta da quando mi trovo qui in cui ho sentito seriamente la nostalgia di casa. I raggi di sole che entrano dalla serranda abbassata, dalla finestra nell’ufficio, hanno fatto riaffiorare alla mente il ricordo di quei pomeriggi di maggio trascorsi passeggiando tra i campi, nel mio paese d’origine. Quando ho letto di frasi simili nei libri, mi è sempre pensato che le cittadine natali fossero posti lontani nello spazio, ma soprattutto nella memoria, e che portassero con sè dolci strascichi di nostalgia, mentre ora che mi trovo a descrivere qualcosa di simile mi rendo conto che è quanto di più vicino al cuore si possa immaginare. Un posto ben situato nella memoria, che non posso smettere di vedere nemmeno ad occhi aperti e che una volta riaffiorato alla memoria non scompare semplicemente con il pensiero successivo. Il profumo della prima erba tagliata e un delicato cinguettio di uccellini accompagnano un cielo azzurro, sfumato di nuvole, e il silenzio del genere umano rende l’aria quasi immobile, il tempo lento e l’animo leggero quanto il battito d’ali di una farfalla.

Sono felice di come non esista replica di quel preciso panorama. La sua unicità è ciò che gli conferisce il valore più grande.

Cieli di cittadine nataliultima modifica: 2022-02-07T15:07:19+01:00da jessytherebel
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