Altamente improbabile

Qual è la probabilità di incontrare la persona perfetta per noi, che ricambi lo stesso sentimento? Se chiedete a me, bassissima. Esistono eventi di gran lunga più probabili, ad esempio che due colleghe si mettano a discutere proprio quando tu decidi che è il momento di concentrarti e leggere, oppure che tu spenga la luce e scopra di avere una zanzara in camera (anche se una è una stima alquanto ottimista). E ci sono eventi similmente improbabili, come ad esempio che la puzza di piedi si impregni nelle ciabatte, eppure succede, o dieci minuti fa non sarei stata con la spugna e la bacinella sotto mano a cercare di riparare l’irreparabile.

E nel caso in cui questo evento così raro abbia la faccia tosta di verificarsi proprio sotto al nostro naso, le vie percorribili sono soltanto due: o si vive col cervello sintonizzato sulla felicità, oppure si smette di vivere nel mondo reale per fluttuare in un’altra dimensione. In ogni caso, qualunque sia la scelta, addio sonno, addio fame e soprattutto chi se ne frega di chi cerca di rovinarci la festa. Ecco, secondo me questo punto è particolarmente istruttivo. È una variante del “ma davvero ti preoccupi per delle smancerie a confronto dei problemi grossi che ha il nostro pianeta!?”, più a misura di essere umano egoista, che giustamente si domanda:”ma davvero mi devo preoccupare di quel pezzo di idiota di *inserire un nome dalla lista nera* quando posso essere felice e farmi gli affari miei?”. Visto? Non ho detto egoista a caso. Tuttavia, se stessimo sviluppando Gaussian, neanche questo reggerebbe il confronto con la lista nera. (Ecco, ora che ho fatto la mia battuta di nicchia che possiamo capire solo in tre, mi sento meglio)

Tuttavia io, dal mio canto, menzionerei un altro effetto. Tutti i momenti in cui prendiamo la paura, la appallottoliamo e la lanciamo nel cestino della spazzatura. Che sia la paura di mettersi in costume al mare, di dormire in albergo o di guidare una macchina non propria in una strada non conosciuta (fatemi spuntare la checklist, *coff coff*).
Ho addirittura mangiato gli anelli di calamari fritti, non so se mi spiego. Ho ballato in strada, cantato in riva al mare, seduta sugli scogli, ho suonato un pianoforte nella hall di un albergo, ho dormito come un ghiro in un letto non mio al primo colpo. E nonostante a volte ancora paghi caro questi eccessi di coraggio, è pur vero che ne vale completamente la pena.

Non è forse fantastico lanciarsi in una partita a ping pong a mezzanotte, (quasi) vincere una partita a scacchi senza nemmeno sapere come si mettono i pezzi sulla scacchiera, imbucare a caso le palle del biliardo e cenare in riva al mare all’ora del tramonto? Fuggire dalla città verso i boschi, fare un sacco di kilometri, a piedi e in auto, urlare a caso, ridere a caso, ammettere verità scomode (ciao, non faccio spoiler), avere la tachicardia e poi, finalmente, sentirsi in pace.

Prendere con filosofia il proprio lavoro, che dall’altra parte c’è qualcuno che fa lo stesso. Voler essere migliori, perché si ha non solo un motivo per farlo, ma anche un esempio in più da seguire.

Certo, è altamente improbabile che accada. Ma se dovesse succedere davvero?

Nel caso avvisatemi, io vado a recuperare una settimana di arretrato di sonno.

Altamente improbabileultima modifica: 2022-06-10T00:11:22+02:00da jessytherebel
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