Tutto di fretta

Tra tre giorni torno a casa. Aiuto.
La situazione si è invertita e sono passata dal piangere perchè dovevo venire a Barcellona a piangere perché devo lasciarla. Piango per un aereo che passa, piango per uno spettacolo di delfini, piango per un cane al guinzaglio. Insomma, i miei ormoni si sono presi la sbronza dell’anno.

Sono le otto e mezza di sera, ho fame e sono sul divano aspettando che il mio ospite faccia la sua comparsa trionfale nella casa che ho tirato a lucido con tanto olio di gomito, incrociando le dita per la frittata che ho fatto cuocere in forno (per non distruggerla in padella, sia chiaro) e chiedendomi se Alexa riuscirà a stare connessa al mio pc per tutto il tempo della cena. E se riuscirò ad accendere le candele senza bruciarmi le dita, ma questo è un altro paio di maniche.

Dovreste vedere la velocità spaventosa con la quale sto scrivendo. Sembra io abbia bevuto due caffè e invece l’ultimo è stato una settimana fa. Forse ho ancora dei residui in corpo che fanno effetto a sprazzi. Chi lo sa? Anche perchè sono diventata bravissima ad avere sonno di pomeriggio. Oggi, poi, ho battuto tutti i record. Nell’arco dei dieci minuti di pausa di un corso per il dottorato che stavo seguendo da remoto (non per pigrizia, ma perchè lo fanno in Italia), sono riuscita ad atterrare sul divano, schiacciare una pennica, svegliarmi e andare a controllare la lavatrice.

Lo smart working è un arte diabolica, ti spreme fino all’ultima goccia di sudore se può. E io che sono così vicina alla partenza ne risento ancora di più. Bene, vorrei scrivere altro, ma è ora di andare a comporre l’insalata.

Baci abbracci e la prossima volta scriverò dall’Italia (piangendo, tipo).

Tutto di frettaultima modifica: 2022-07-01T20:33:24+02:00da jessytherebel
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