A lavoro con Gigio

In certe situazioni è più adatto mentire spudoratamente oppure far trionfare la sincerità, a discapito di scomode conseguenze?
È quello che mi domando da oggi alle due, dopo essere stata letteralmente inseguita dalla mia collega all’eco di “sì o no!?”

E come minchia si risponde ad una domanda del genere? Inoltre, la mia faccia ha imparato un trucco stronzissimo, ovvero arrossire senza la classica vampata di colore, cosa che mi rende del tutto ignara del fatto che il fenomeno si stia verificando o meno. In sostanza, inutile provare a mentire, la tonalità del mio incarnato dice tutto ancor prima della mia voce. E allora, sapete cosa? Metto la verità per iscritto.

Ho passato mesi ad agognare la presenza di qualcuno da cui poter imparare una valanga di roba nuova, e probabilmente altrettanti a lamentarmi di quando, inesorabilmente, sarei tornata qua e avrei ricominciato a patire l’assenza dei miei due angeli custodi torinesi. Del tutto a sorpresa, arriva un nuovo membro nella nostra squadra, e miracolosamente, pronuncia le fatidiche parole “ho parecchia esperienza con **software maledetto che non posso nominare** “. Avete presente il mio sollievo? No, perché ancora non avevo idea di chi avevo davanti, una persona a cui se dico che tale software fa cazzate, mi dà retta, guarda cosa sto combinando e mi dice pure che in effetti ho ragione a lamentarmi.

Fatemi chiamare il software “Gigio”, per comodità. Ora, non è che Gigio faccia stronzate di suo. Lui viene costantemente corretto proprio per evitare che ne faccia. Il problema è come viene fatto lavorare Gigio nell’ambiente in cui lo hanno piazzato. Io ho passato tre mesi a cristonare perché non mi capacitavo di come mai nessuno si rendesse conto di tale inefficienza e poi ho capito il perché: l’unica cretina che stava cercando di far camminare un tale gregge di atomi, con tanta insistenza, sotto le direttive di Gigio, ero io.

La comparsa provvidenziale di questa new entry è stata per me la salvezza, tant’è che una delle parecchie mail che ci siamo scambiati inizia proprio con un “you’re a life-saver!” e non ho intenzione di cambiare idea a breve. Alle mail sono seguite lunghe discussioni, messaggi su un’app, messaggi su un’altra app, mancano solo le raccomandate e poi direi che abbiamo esaurito i canali di comunicazione (direi che non è il caso di smuovere radio e tv). La mia gioia è al top e ogni tanto si fa da parte per lasciare un po’ di spazio allo sconforto, perché in fondo, Gigio è pur sempre scritto a merda. Confuso come pochi, tu gli chiedi di stamparti il file di restart ad ogni passo di dinamica e lui se ne sbatte, costringendoti ad insultarlo in cinese e a fermalo con le cattive per l’ennesima volta.

Però, Gigio, anche se peggio di te ci sono state solo le reazioni di idrogenazione per formare l’etanolo, in fondo ti sono grata (come pure all’etanolo, tra l’altro, e non per lo spritz del venerdì) perchè mi hai fatto maledire qualsiasi linea del tuo input, però mi stai facendo passare dei bei momenti, ora.

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che fanno disastri con Gigio, siete una luce in fondo al tunnel che non mi aspettavo assolutamente di vedere (anche perchè non sapevo di essere in un tunnel!)

A lavoro con Gigioultima modifica: 2022-02-08T23:41:59+01:00da jessytherebel
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