Facendo lo spoglio in biblioteca sono emerse molte caratteristiche delle due colleghe, Giulia #odiotuttelescolare e Jessica #sièsuicidatoillibro.
La prima cosa che ci tengo a dire è che ho fatto fatica a scrivere gli hashtag, perché mi veniva da mettere gli spazi.
Giulia #odiotuttelescolare
– scriverebbe “professione: capra” a tutte quelle che si sono iscritte con professione scolara, anzichè studentessa
– si rifiuta di scrivere nell’elenco chi non sopporta
– ha un amico che la tiene in friendzone ed è stata con mio cugino (in poche parole povera me)
– ha paura dei ragni ma almeno lei li uccide, io invece urlo
– non sopporta tutta la serie delle “cinquanta sfumature di…” e comincia a dubitare dei nudi in copertina
– mi accusa di essere in ritardo una volta sì e una no
E io invece? Io finora ho solamente insultato Svevo, Verga, Manzoni e Dante, il barbiere di Einstein (quando scriverò i libri da leggere nelle vacanze capirete perché), Apuleio e Kierkegaard, Emily Bronte, suo padre e quel maledetto posto in cui viveva: praticamente i motivi per cui è stato scritto Cime Tempestose, se il film annoia, figuriamoci il libro!
Ogni volta che trovo un libro per terra con la copertina rivolta verso il pavimento gli chiedo se si è suicidato perché gli fa schifo la biblioteca e per rincuorarlo gli prometto che la farò diventare più bella. Il romanzo “Senilità” di Svevo si è beccato un caricone di insulti perchè è caduto 5 volte nell’arco di trenta minuti. Sparo cazzate a non finire, poi rido.
Entrambe facciamo progetti a lungo termine, di notte ci inventiamo qualcosa di nuovo per la biblioteca, scambiamo le lettere dei titoli, critichiamo il lavoro delle segretarie comunali e facciamo un mucchio di straordinari.
E nonostante tutte queste cose ci vogliamo un mondo di bene e io lo ammetto qui di fronte all’intero Web: non c’è collega migliore di te, non c’è posto migliore della nostra biblioteca e non sarebbe così se non ci fossi tu. Ti adorooooo <3 <3
jessytherebel