L’ultima famigerata settimana

Sul fatto che avrei dovuto scrivere ieri questo articolo sarete tutti d’accordo, avrete anche il mio appoggio. Ma riesco solo oggi e questo vi illuminerà sulle condizioni di una futura maturanda nell’ultima settimana di vacanze da liceale. Sigh :'(

E’ alle porte… La battaglia è ormai imminente e non c’è modo di tirarsi indietro… Solo i migliori sopravviveranno fino alla fine…

E io anche non rientrando tra le migliori voglio sopravvivere lo stesso, diamine! Mi aspetta una cosa importantissimissima a luglio e voglio arrivarci intera e sana di mente! Per chi tirasse a indovinare non è il colloquio di maturità, né un lavoro, né qualsiasi cosa che vi venga in mente. La scoprirete a dicembre (sempre che io non muoia dalla voglia di spifferarlo prima). MA VENIAMO AL DUNQUE.

Stamattina un mio compagno ha postato sul gruppo di classe l’orario per la prossima settimana… Argh! Proprio che non si può stare tranquilli un giorno? Ieri una notizia sul cambio dei prof, oggi l’orario… le date degli scritti di maturità le so già, almeno non mi farò sorprendere di nuovo.

Io, che avevo finito solennemente i compiti il 4 settembre, oggi sono costretta a fare finta di cercare e fare quelli di chimica, che il professore dell’anno scorso (del quale non scriverò nulla per evitare turpiloqui) si è ovviamente dimenticato di darci. E così l’abbiamo scoperto qualche giorno fa.

Tra l’altro, sapete come è finita la storia delle 5 settimane e mezzo?
Dal 7 agosto al 1° settembre ho letto ben 6 libri e cioè:
– “I Malavoglia” di Giovanni Verga
– “Uno nessuno e centomila” di Luigi Pirandello
– “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo
– “Al suo barbiere Einstein la raccontava così” di Robert L. Wolke
– “Storia della Resistenza in Italia” di Santo Peli
– “L’asino d’oro” di Apuleio

Il 5 settembre mentre ero nella sala d’attesa della mia dottoressa ho letto per intero “I Menecmi” di Plauto, di mia spontanea volontà, e ho rischiato di scoppiare a ridere davanti a tutta la gente che attendeva il suo turno con me. Era una commedia.

Dei libri letti per scuola il più interessante è stato il libro di Wolke, mentre il più divertente quello di Apuleio, che pur essendo un autore latino (da cui mi aspettavo noia e magnificenza) mi ha saputo stupire con una storia intrigante e quasi per nulla seria.
Potrete notare che non c’è nessun libro di filosofia perché per fortuna non è ancora arrivato in libreria. E per quanto riguarda l’ottavo libro, “Cime Tempestose” di Emily Bronte, ho pensato di non fidarmi del professore e di non cominciarlo, perché già una volta aveva dichiarato che avremmo letto un certo libro e poi non ce lo aveva mai dato… Meglio non strafare per chi dice e dimentica!

Così, giusto per non stare mai troppo tranquilla, ieri sono andata a procurarmi altro materiale di studio in una scuola particolare… A cui dedicherò un articolo speciale!

Intanto vi saluto dalla scrivania grande e incasinata di jessytherebel.
Alla prossima!

L’ultima famigerata settimanaultima modifica: 2014-09-09T14:46:03+02:00da jessytherebel
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