9 buoni motivi per tornare a casa devastati dopo il primo giorno di scuola

La puntualità non è il mio forte. Grazie, lo so. Anche stavolta scrivo con un giorno di ritardo.

Ieri è stata una brutta giornata, oggi non saprei dire se sia stato meglio o peggio, ma sempre di una brutta giornata si tratta. Ecco perchè non ho battute pronte per strappare due sorrisi. Solo lacrime. La giornata di ieri è stata qualcosa di orrendo, e vi verrà presentata con più precisione possibile, sperando che giovi al mio umore…

Ore 6.40: suona la sveglia, ho sonno, mi ricordo che è il primo giorno di scuola e che il mio “””””migliore””””” amico mi ha confessato la sera prima che siccome siamo amici non si siederà accanto a me, ma mi alzo lo stesso, pensando che in fondo non è poi così tragica la storia.

Ore 7:50: approdata a scuola, neanche cinque minuti e arrivano cattive notizie. La nostra classe è stata spostata in un altro istituto… Una povera classe di liceali in mezzo a geometri e ragionieri con i quali mai si è andati d’accordo.

Ore 8:00: entriamo faticosamente in quella scuola, ma nessuno sa dov’è la nostra classe. Con altri tre compagni vado in esplorazione per trovarla. Abbiamo setacciato primo, secondo e terzo piano. La nostra classe era a piano terra.

Ore 8:10: la nostra classe è l’aula informatica. Arriviamo lì con dieci minuti di ritardo. E con la prof nuova. *palmface* d’obbligo

Ore 9.30: ci avvisano che l’orario definitivo ha subito una modifica per non essere l’unico indirizzo ciriacese che concludeva le lezioni alle 13.00 del sabato. Tutto ciò dopo un referendum in cui si chiedeva espressamente di ripartire le 30 ore settimanali in sei giorni da cinque ore ciascuno. E invece al martedì ne avremo sei.
Tra l’altro, questa “classe” fa più schifo ogni minuto che passa.

Ore 10.05: dopo aver notato la presenza di due assenti (che non erano presenti) mi accorgo che manca un altro compagno di classe. Dopo due ore. Ancora adesso non so se l’abbia inghiottito un buco nero o si sia trasferito al Polo Nord.

Ore 10.20: la professoressa di matematica confessa di non aver mai spiegato prima d’ora una parte di programma che porteremo alla maturità. Perché non c’era mai stato. Infatti noi saremo quelli super fortunati che avranno un’idea precisa della struttura dell’esame di stato verso il 3 giugno, perché verrà decisa circa tre giorni prima.

Ore 10.45: terzo prof su tre che non mette interrogazioni e verifiche a gennaio ma fa tutto prima perché “a gennaio avete tante altre cose”. Se fate tutti così il problema persiste, vorrei farvelo notare.

Ore 11.30: la prof deve porre un quesito ad un allievo e chi interpella? Ovviamente me. Anche questa volta ho vinto il premio di “prima interpellata dell’anno”

Avrei voluto mettere i numeri ad ogni orario, ma ce ne sarebbero stati troppi. Fidatevi di me che son nove cose. Io che speravo in un inizio un po’ felice e invece è stato il più traumatico. Io che immaginavo di prender un buon posto nell’aula e invece non abbiamo un’aula decente. Io che non volevo arrivare per ultima in classe… E sono riuscita a ritardare di ben dieci minuti, dieci!

Datemi una pala e vi vangherò il giardino. E poi vi pulirò anche la macchina e laverò i vetri di casa vostra, costituissero anche il 50% delle pareti (ma poi vorrei sapere come fa la casa a stare in piedi). Qualsiasi cosa pur di chiudere qua con il liceo!

Auguratemi di riprendermi. E in fretta. La bilancia comincia ad accorgersi dei miei etti sparsi in giro. Vaporizzati. Nell’ansia.

9 buoni motivi per tornare a casa devastati dopo il primo giorno di scuolaultima modifica: 2014-09-16T19:27:50+02:00da jessytherebel
Reposta per primo quest’articolo