Il progetto “Meno Dolciumi”

Benvenuti a tutti in questo mio progetto fresco di ideazione, pensato circa dieci minuti fa! Colgo l’occasione per inaugurare anche la nuova categoria “Colapracena” che, oltre ad essere segnalata errore dal correttore automatico del blog è un modo nuovo per parlare di cibo, considerando colazione, pranzo e cena. Con l’augurio che io mi ricordi di specificare la categoria – persevero nella dimenticanza – ecco i miei piani in proposito:
1. Venerare il cibo che abbiamo sotto il naso ogni giorno
2. Imparare ad apprezzarlo e ad apprezzare anche il nostro corpo!
3. Come nella maggior parte dei casi strapparvi due risate o almeno un sorriso.
Partiamo!

Anche se il titolo sembra essere in contraddizione con punto n. 2 del mio programma inventato al momento, la necessità di fare questa cosa nasce principalmente dal bisogno di alleggerire il carico nel mobile della cucina. Avete letto bene, il mobile è il protagonista del nostro articolo e prima che subisca un collasso è bene correre in suo aiuto. Il gran consumatore di “roba dolce” in famiglia è mio padre, che mi ha scavalcato negli ultimi due/tre anni, ottenendo il premio di golosone di famiglia. Seguono la sottoscritta e mia madre, che invece non sgarra quasi mai.
Il mobiletto di cui parleremo  – perché non è enorme ecco, siamo solo tre in casa – contiene biscotti, brioche, crostate, cioccolata e snacks. Più o meno avete capito il genere di cibo che sto trattando. Il problema sorge nel momento in cui bisogna fare rifornimento e infilare, per esempio, un’intera scatola di brioche all’interno del povero mobilino (mano a mano si rimpicciolisce… tra poco scomparirà, puff!). Metterne 5 si può fare, con 10 l’impresa inizia ad essere un po’ più complicata, figuratevi se le scatole sono due! Bisognerebbe mangiare qualcos’altro per fare posto alla roba nuova, bella logica!

Posto che ormai dai miei 59 kg non mi muovo nemmeno per forze interplanetari, che io stia a digiuno o che mi abbuffi come se non ci fosse un domani non aumento/scendo di un etto, il mio obiettivo è mangiare sano. Chi pensa che sia un gesto strettamente collegato alla massa corporea verrà smentito entro tre righe. Se mangiate un giorno sì e uno no da McDonald evitare gli hamburger vi assottiglierà anche quella massa di cellule adipose che vi portate dietro, ma se voleste soltanto dare una mano alla salute del vostro organismo potreste rimanere tali e quali, solo un po’ più energici e allegri.

Da quando mangio frutta e verdura sia a pranzo che a cena  – e intendo entrambe nello stesso pasto – noto di stare decisamente meglio e di avere una regolarità costante nel tempo. Certo per far posto ad entrambe ho dovuto tagliare su altro, perché nello stomaco ho un tot di spazio e ci metto o una cosa o l’altra. In sostanza al posto di biscotti o cioccolato ho iniziato a mangiare frutta, idem a cena. L’altro cambiamento importante ha riguardato la colazione: quando andavo alle elementari ho sempre mangiato brioche e succo di frutta, ho fatto lo stesso alle medie, non mi ricordo più che ho fatto all’inizio del liceo – poco importa – e nell’estate ormai passata ho preso l’abitudine di mangiare lo yogurt. L’intestino ha spolliciato all’insù la mia iniziativa e io la sto portando avanti. Il punto critico resta ancora lo spuntino di metà mattina, in cui vorrei evitare snack e barrette, ma un panino è troppo per me (anche se la massa non passa inosservata dovete calcolare che sono sempre un esserino alto 1.53 m!).

Mio padre invece ha cambiato tendenza e ha cominciato a mangiare tutto quello che ho lasciato io: sente proprio il bisogno di dolci. E gli va di lusso che la glicemia resta giù.
Resta il fatto che quel povero mobile è un po’ intasato e io per fargli un favore ho pensato che una volta finita la Nutella non ne comprerò altra e che posso benissimo vivere senza cinquanta tavolette di cioccolata, wafer e vari biscotti, anche perché se sono rimasti lì dentro per un bel po’ senza essere toccati per me è come se non ci fossero già più. Tutto ciò non significa che taglierò di brutto sui dolci – non sia mai! – semplicemente leverò quello che non mi attira più e se avrò voglia di qualcosa pescherò da quel che già c’è, senza inutili pretese per una qualità di biscotti piuttosto che un’altra… Se mai questi discorsi li faccio sulla pasta!

Ora, non voglio dire se sia giusto o sbagliato mangiare questo o quello, primo perché non ho le competenze per farlo e secondo perché non sono qui a giudicare alcuno stile di vita. Ma posso assicurarvi che certe scelte sono importanti e vanno fatte in base al bisogno del nostro organismo, non seguendo l’ideale estetico vigente al momento. La moda è sempre esistita e ha avuto modo di cambiare nel corso dei singoli anni, i processi chimici che avvengono nel nostro corpo seguono leggi ben precise e sono rimasti pressoché gli stessi – anche se con differenze tra un individuo e l’altro – e il vivere sani e in forma punta il dito sempre nella stessa direzione: mangiare bene e fare attività sportiva.

Il cibo è una cosa preziosa e va rispettato, i desideri sono la prima scintilla vitale dell’uomo e, nel possibile, vanno soddisfatti; ma la salute è un dono, ed è un dono che ci facciamo da noi.

 

Il progetto “Meno Dolciumi”ultima modifica: 2014-10-03T15:12:52+02:00da jessytherebel
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