Le canzoni di Natale (e la pubblicità)

Ditemi voi se io per fare critica su di un argomento devo imbattermi in un fenomeno che ne scatena un’altra! Ergo leggerete due critiche: una sul business natalizio e una sulla pubblicità, che in un certo senso vanno a braccetto e hanno una medesima causa.

Cause del delirio: un album natalizio. Ora, va bene che la fine dell’anno è vicina, va bene che ogni tanto al mattino fa anche freddo, però mi sembra un po’ eccessivo iniziare la stagione natalizia il 23 ottobre!! Infatti l’hanno cominciata anche prima…

Esplicitazione degli avvenimenti: l’album è di un gruppo che mi interessa (ma parecchi cantanti ne stanno facendo uscire), non ho i soldi per comprarlo e quindi tento di ascoltarlo su spotify (per quanto se ne possa sentire): devo fare la registrazione e installare un programma perché altrimenti non riesco a sentir nulla… Risultato: pagine di internet che si aprono da sole ogni tre secondi e sacchi di pubblicità sparsa in mezzo ad ogni singola parola. E tra l’altro dell’album non ho sentito mezza canzone.
Se poteste vedere la mia espressione in questo preciso istante vi prendereste paura… Mi è appena comparsa una pubblicità da destra – entrata dall’esterno del desktop – e il mio sguardo lascia trasparire decisamente poca simpatia… Questo computer un giorno o l’altro si incenerirà per autocombustione. Sì, autocombustione indotta.

Vi invito ad invitare nel giusto stato d’animo arrabbiandovi un pochino: con il marito, la suocera, l’amico… o anche i politici volendo, purché siate almeno in vena di polemizzare. Perché è esattamente ciò che sto per fare io.

21 ottobre. 21.18 tutto ciò rigorosamente scritto in chat ad un mia – povera – amica.
Con tutta la musica che c’è proprio queste canzoni… a parte che in America sono esagerati e allo stremo del consumismo perché iniziano la stagione natalizia ancora prima di Halloween, però io non so cosa ci trovino nel Natale… Sì, è bello perché nevica, ma questo è dovuto all’inverno! E poi sai vede che non hanno troppo l’idea del significato del Natale, basta già vedere l’idea di salute… Loro che sono sempre così avanti dovrebbero essere un tantino più svegli *faccina allibita*
Anche se potrei continuare per un altro po’ mi fermo, la massimo ci faccio un articolo del blog *modalità polemica on*
A questo punto scopro di non avere il wifi e di non poter scrivere un articolo a computer, così mi vedo obbligata a proseguire in chat… Sempre per la felicità della mia amica.
Ma scusa ti sembra logico strumentalizzare tutto? Che poi anche noi facciamo le nostre cacchiate – e anche di peggio di ciò di cui parlo – e il degrado morale vige anche qui, però cacchio, due mesi d’anticipo è decisamente troppo! Tanto casino per poi fare tutto in cinque minuti: scarti i regali e punto. Sarà che il Natale a casa mia è sempre stato una noia perché puntualmente c’erano parenti a pranzo e io quasi non venivo considerata (sai, una bambina in mezzo ad un covo di adulti) o comunque per qualche altro motivo la giornata non era entusiasmante. Sarà che puntualmente io volevo stare da sola e fare quello che mi piaceva quando queste due possibilità mi erano negate, ma non è un motivo buono per smontare la mia testi sulla strumentalizzazione, che, tra l’altro, è sostenuta da non poche persone. Insomma se sentissi profumo di vacanze estive tutto l’anno con annessa atmosfera da spiaggia non credo che le apprezzerei ancora come se giungessero dopo nove mesi di studio matto e disperatissimo alla Leopardi.
Il fatto che non mi piaccia il genere non è certamente collegato a questo, è che queste canzonette sono leggere e ripetitive e dopo un po’ mi stufo.
Parte poetica
Tra l’altro scusa se ho improvvisato questo monologo, ma il destino/ il caso ha pensato di ammazzarmi il wifi senza nemmeno restituirmene il cadavere e quindi ho scritto una specie di articolo da blog nella nostra conversazione cosicché domani io possa scriverlo a computer. Perché non c’è niente di più odioso di non potersi esprimere quando se ne sente il bisogno. E penso che su questo parecchia gente sia d’accordo.

Che ci crediate o meno sono stata sintetica. E adesso mi prenderò ancora qualche riga per lamentarmi della pubblicità su internet.
Si rivela utile circa una volta su trecento, mentre per le altre duecentonovantanove fa solamente salire il crimine. Hai detto niente! Fin quando compare a lato delle pagine e l’occhio ci fa l’abitudine – ergo non la vede neanche più – va tutto bene, ma quando comincia ad intrufolarsi nella nostra navigazione, allora lì fa perdere le staffe.
Non ho ancora deciso se è più irritante la pubblicità tra un video e l’altro di una playlist su youtube o le pagine interamente pubblicitarie che si aprono nei browser “accaso”.
Mi aiutate voi?

Le canzoni di Natale (e la pubblicità)ultima modifica: 2014-10-23T15:59:56+02:00da jessytherebel
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