Lettera semiseria di fine anno

Come poteva mancare una letterina a questo punto? Ho anche intenzione di scriverne una domani, se i miei pressanti impegni me lo lasceranno fare.
A parte tutto, scommetto che vi manca la mia solita vena ironica e il modo in cui scanso con tutta me stessa gli articoli impegnativi quindi eccovi un po’ di pane dolce per farvi la bocca buona. Buttatevi in poltrona (e sottolineo buttatevi) accendente lo stereo e per favore! Fate in modo che non ci siano canzoni d’amore, canzoni malinconiche, canzoni italiane, canzoni vecchie… (insomma cercatene una commerciale e ritmata e mettetela in ripetizione forzata) e iniziate a leggere questo manoscritto che trovai un giorno in un forziere cent’anni fa
—–tento di usare il metodo Manzoni: la storia non l’ho scritta io quindi se fa schifo non incolpatemi. Lui ha avuto successo, quindi appena finisco mi siedo a tavola e aspetto che arrivi qualcuno a bussarmi alla porta—–

Caro 2014,
tu che mi hai fatto penare sin da gennaio per via di un ragazzo – che poi, per fortuna, è sparito dalla mia vista – e hai condito i primi sei mesi con sali chimici e olio di gomito (leggi: mi hai fatto sgobbare) ti sei comunque degnato a darmi un’estate che valesse la pena d’esser chiamata così. Mi hai fatto venire la grande idea di aprire un blog e di “riaprire” una biblioteca, grazie alla quale – cosa più importante di tutte – ho finalmente trovato una migliore amica degna di questo nome. Dopo 18 anni era il minimo, non ti pare! Poi è ripresa la scuola e il massacro è imminente. Ma va bene lo stesso.

Non hai comunque mancato di sorprendermi anche oggi, quando mi sono accorta che gli esercizi che mi stanno facendo dannare l’anima sono gli stessi che si è trovato davanti al naso il mio ex il giorno della maturità. Insomma sembra che non esista modo per scordarsi definitivamente di lui, anche se ringrazio il cielo di non aver più conosciuto nessuno che ci assomigliasse. Oddio, proprio nessuno no, ma ho imparato ad evitare quella categoria di esseri umani.
Intanto l’anno prossimo sono sicura che non lo incrocerò al politecnico, perché al politecnico non ci metterò piede, fermandomi qualche metro prima nella sede dell’università.

Quest’anno sono riuscita a comprare 8 libri al Salone del Libro di Torino e a non leggerne neanche mezzo, così adesso ce ne sono ben quattordici a sostare sulla mia scrivania in attesa di essere divorati con passione.
_PAUSA PRANZO_
Grazie 2014 per avermi dimostrato che con lo studio si possono ottenere grandi risultati, ma che con un grande studio si ottiene solo ansia, e questa cosa non va bene! Grazie per avermi portato: in Slovenia, a Ginevra, alla motorizzazione – così adesso si inizia a guidare – al mio attuale posto di lavoro, al canale youtube dei Pentatonix, alla soglia dei 18 anni.

Eh già, nel frattempo sono anche diventata maggiorenne e così devo prestare attenzione alla legislazione, col rischio di trovarmi dietro le sbarre se la infrango. In compenso ho potuto dare questo benedetto esame di teoria della patente, ma soprattutto…
Mi posso firmare le giustifiche a scuola. Respirate a pieni polmoni con me questo senso di libertà. E ora un paio di scuse ufficiali che necessitano d’essere pubblicate.

Scusami tanto mio amato Dan Brown se smetto di leggere il tuo Inferno per passare in rassegna Fenoglio e Ammaniti, è quasi illegale, ma mi gioco la maturità.
Scusami Ed Sheeran se vendo il tuo biglietto, ma i Pentatonix mi aspettano, sempre a Milano, il 14 di aprile e io non vedo l’ora di abbracciarli tutti quanti (tendete l’orecchio e sentirete fin lì il battito del mio cuore).

Tante care scuse a te, compagno d’avventure, se dopo quattro anni ogni tanto ancora mi scappa un pensierino tenero su di te, o meglio su me e te, ma il tuo fascino non ha pari e io ho fatto una promessa ad entrambi e a tua insaputa che non intendo infrangere.
Perdonami Cippi – il mio canarino giallo – se ti sto facendo ascoltare i Pentatonix mattino e pomeriggio, ma lo stereo è in cucina e solo così possiamo sentire Avi. Non cantare troppo però, che non sei come loro e finisce che ti rovini le corde vocali: poi come facciamo a fischiettare Problem insieme?
Scusami Cobra 11 se sei finito nel dimenticatoio e caro Tom Beck… beh con te è finita da quando ho conosciuto il mio ex.
Caro vecchio migliore amico… dovresti chiedere tu scusa a me per tutte quelle che hai combinato a partire da settembre, ma so che sei così nella merda che forse è meglio se badi alla tua sola situazione senza preoccuparti del resto. Comunque, sappi che sei il mio migliore amico solo dal tuo punto di vista. Il mio non interpelliamolo perché potrebbe dire cose spiacevoli.

E infine sappiate perdonarmi cari lettori – tanti o pochi che voi siate – se scrivo a tratti, sparisco, riempio il blog o sono di malumore, mi sono messa nei casini fino al collo e sapete che mi piace restarci, quindi andrò avanti così finché non mi verrà l’esaurimento.

D’altronde ho solo un blog e due fanfiction all’attivo, un lavoro non pagato, una tesina da ideare, una patente da prendere, una lingua da perfezionare e dieci materie da studiare costantemente, che se si lasciano da parte per due settimane poi ci si trova indietro di un secolo. Strano come passi in fretta il tempo vero? Fortuna che noi donne sappiamo fare sette o otto cose contemporaneamente, ma come si può ben vedere non è abbastanza per tenere sotto controllo nemmeno l’apparato scolastico.

Tanti cari saluti, jessytherebel

Caro 2015, caso mai passassi di qui e non trovassi alcuna lettera… Attendi 24 ore di modo che io la scriva e non riservarmi strane sorprese… Inizia ad appuntarti nelle note del taccuino che per la sottoscritta vale la seguente regola: “I guai non vengono mai soli, sono sempre accompagnati da altri guai, e nel caso della sottoscritta non c’è bisogno che ti ingegni per portarmene perché me li vado già a cercare da sola. Se vuoi comunque, possiamo sempre andarne a caccia insieme. Firmato jessytherebel”.

Lettera semiseria di fine annoultima modifica: 2014-12-31T14:30:44+01:00da jessytherebel
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