Questione di carattere

Ogni tanto mi sento fredda e scorbutica. Cioè, rispetto a ciò che mi gira intorno sembro un mostro! E dopo essere stata al varco (leggi “interrogata alla cattedra”) per tre volte in quattro giorni – e domani è di nuovo ora – sono diventata impermeabile all’ansia. Già, io che puntualmente all’interrogazione di filosofia ero l’incarnazione dell’ansia e arrivavo davanti al prof avendo capito più o meno il 30% di tutta la spiegazione, oggi ho raggiunto il 7/8 avendo capito la logica di Hegel, ma soprattutto avendo amato alla follia Freud (Così ora resuscita per curare il mio caso di pazzia). Per gli amici, sappiate che non appoggio Hegel. Il mio adorato e stra amato Leopardi diceva che Hegel era un coglione e quindi lo penso anch’io. No seriamente, dopo che “La Ginestra” mi ha illuminato sull’argomento della tesina gli devo tutto. E poi ha ragione: “tu che desideri la libertà allo stesso tempo vuoi schiavo il pensiero”? Non ci siamo proprio ciccio, in più conta che ti hanno criticato anche il modo di tirare fuori sintesi a destra e a manca come se avessi già stabilito tutto in precedenza… Però ti voglio bene lo stesso perché hai avuto l’accortezza di farti capire anche da me, che invece Kant aveva preferito rendersi incomprensibile, insieme a Spinoza, che ricordo quel 5 giugno dell’anno scorso come fosse ieri.

Ma d’altra parte l’ha affermato anche il professore stesso “P*******, a lei che è una scienziata, chiedo la scienza in Freud e negli idealisti, specie in Hegel”. Colpa mia se l’ho illuso con un 13,5 quindicesimi in terza prova.

Tornando al discorso principale, che per la verità non è mai cominciato, posso affermare di essere un pezzo di ghiaccio. A volte. A giorni alterni insomma. Dipende da chi mi dà il buongiorno e in che modo (falso, dipende da cosa devo fare durante la giornata). Nella mia classe ci sono persone molto diverse. Quattro estratti di un lato estremo del loro carattere vi aiuteranno a concepire che tipo di persone mi circondano.

La prima è una ragazza sdolcinata, appiccicosa, romanticissima, diabetica. Non nel senso che è malata, ma nel senso che il diabete lo fa venire a me! La tipica amante dei fiori, dello shopping, dei regali, delle lettere del fidanzato.
Beh, io non posso nemmeno dire se mi piacciano le lettere “del fidanzato” visto che il massimo sforzo dell’unico che ho avuto è stato regalarmi una piuma con l’inchiostro. Se volete sentir parlare male di questo tipo troverete insulti più o meno un articolo ogni quattro. Io comunque gliene avevo scritta una, sotto l’effetto delle canzoni di Nickelback (se state per innamorarvi stategli alla larga e mettete su Eminem, almeno eviterete la catastrofe). Insomma avete capito che non sono sdolcinata e anzi quasi mi odio quando divento tenerella. Puh!

Poi abbiamo il dottore (cfr. ultimi due articoli) che invece rappresenta il tipico ragazzo che ha il mondo intorno a lui, capace di trattenersi con lo stile degli inglesi, e che potrebbe diventare divertente, ma preferisce mantenere la sua dignità integra ed esercitare un senso di superiorità su chi lo circonda. Ha l’aria dell’avvocato strapagato, un po’ del “figlio di papà”. Peccato.

Dopo abbiamo la tipa che butta ansia ovunque. E’ più quella che provoca di quella che ha veramente, non sa mai un cazzo, ma il libretto dei voti non conferma questa convinzione. Deve aver capito male il concetto di “Io so di non sapere” propagandato da Socrate.

Infine non voglio far mancare dall’elenco il fascino del batterista che finge di sbattersene di tutto il mondo intorno a lui, atteggiamento da figo eccetera. Fortunatamente per la mia salute mentale non è più nella mia classe!

Visto che ho sparlato di un po’ di gente è quindi arrivato il momento di umiliarmi.
Stefano
Federico
Matteo (l’unico con cui ha funzionato)
Marco
Alessandro
Massimo
Alessandro (non è lo stesso di prima!)
Stefano (idem come sopra)
Matteo (idem come sopra)
Nove in quattro anni. Direi che può bastare. Figure di merda a palate con ognuno di questi, ma penso che la peggiore sia stata con l’ultimo della lista, mentre il più merdoso è stato il tipo chiamato Marco.

Guardate le iniziali, vi prego. Io inizio a preoccuparmi. A parte il secondo che è un caso speciale e complicato che per fortuna mi sono scollata di dosso, gli altri preoccupano. A, M, S. Sam. Sam Smith xD Scherzo, non mi piace. Avi Kaplan, Mitch Grassi, Scott Hoying. Voglio scomparire da questo mondo entro tre secondi.
1…
2…
3…
Sono ancora qui. Io mi arrendo. Basta, ci rinuncio. Eviterò di capire il funzionamento della mia psiche e continuerò ad ascoltare l’album di Beyoncè fin quando il rimorso non avrà il sopravvento sulla mia povera anima. E inizierò a studiare inglese.

Io non sono insensibile, fredda, ghiacciata, odiosa eccetera. Vorrei solo evitare altre figure del cazzo. Evitare di buttare mesi all’aria, di essere trattata male. E così ancora adesso capita che mi ritrovi a negare qualsiasi sentimento per non farmi del male. Ormai capita solo in certi giorni. Ma non voglio che capiti più.

Post scriptum idiota: il mio stile sembra quello di Seneca, lo studio mi ha dato al cervello!

Questione di carattereultima modifica: 2015-01-22T17:49:53+01:00da jessytherebel
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