Mi stanno fregando il lavoro…

Buongiorno a tutti e buona domenica! Buona forse per voi, un po’ meno per me. Un Dante risorto mi aspetta appena dietro l’angolo, e con lui Baudelaire, Verga… e gli integrali (non so cosa sia peggio).
Ovviamente non parlo del mio primo lavoro ufficiale e ufficialmente non retribuito, cioè quello di bibliotecaria, ma il mio terzo ed ultimo lavoro, quello di scorta… quello che se mai sarò nella merda fino al collo diventerà il mio vero lavoro. Ammesso che esista poi ancora.

In certi ambienti, dunque, dovete sapere che mi conoscono come la “Stalker”, ma forse lo avevo già anche accennato. Una definizione più adatta sarebbe “detective”, perché il mio lavoro si basa sul raccogliere dati in forma anonima, rielaborarli e studiare un piano d’azione per far colpo su qualcuno. Ero convinta di avere il primato assoluto, fin quando ieri sera, a mezzanotte…

Mi piange ancora il cuore. Io, che ho rincorso un ragazzo per le scale con un pretesto falso quanto Giuda per scambiarci due parole; io, che ho finto un mal di schiena per entrare in anticipo ed intrufolarmi in una classe ad appendere un biglietto di auguri di compleanno; io, che ho “riadattato” una canzone e l’ho messa su youtube per un altro ragazzo! Io, che sapevo gli orari e le materie di quelli che mi interessavano dopo un attendo studio del quadro orario; io, che sapevo la targa della macchina di un tipo…

Beh, con tanta buona volontà non credo che qualcuno potrebbe ripercorrere il mio iter, compreso il prendersi una cotta per uno dei rappresentanti di istituto ogni anno, escluso il quinto (perché ormai quelli della mia età non sono più una novità). E poi c’è la difficoltà della canzone, era pure in inglese! Quindi forse non dovrei temere. Sta di fatto che non mi sono mai appigliata tanto ai profili facebook, forse per le foto, ma non per gli stati. In genere tutti quelli che mi interessano non pubblicano mai niente e nel frattempo io già ci scrivo un poema.
Testuali parole di un ragazzo:”Voi femmine siete brave a commentare, noi maschi ci limitiamo a guardare”. Ed è una frase che ha spiegato molti misteri e risolto immani dubbi, a parte uno. La limitazione… che roba è? Perché quando io penso ad un limite per prima cosa mi ricordo che la prova di matematica è andata male anche grazie a loro, poi mi ricordo che è unico e non ripetuto…

Comunque poco mi importa perché ciò che è successo dopo mi ha mandato il morale e l’autostima alle stelle, che ancora faccio fatica a tornar giù.

Sì, strana questa frase, di solito avrei dovuto piazzarci qualcosa di altamente triste e ridicolo e invece non ho minimamente modificato la realtà… perché per una volta non mi fa schifo, me lo merito.

“Dopo due anni e mezzo passati a vagare nelle lande dell’incertezza, ecco apparire all’orizzonte un riparo sicuro (o che almeno si mostra tale), che cammina e cammina, resta sempre all’orizzonte…” Distanza fisica e metafisica non sono la stessa cosa. Quella metafisica si supera, quella fisica s’impreca.

No vabbè io tra un po’ piango. Dalla gioia s’intende. Ma santo cielo, me lo potevate mettere un po’ più lontano quel ragazzo d’oro?? Le ingiustizie della vita…

Sono tipo rimasta senza parole ed è una cosa che 1. odio; 2. non è adatta agli articoli. Però è andata così, potete immaginare di chi è la colpa.
Volevo solo più aggiungere che le mie doti di commentatrice sono innate… e non si fermano lì. Per il resto…. oggi sarà un’altra lotta tra es e superego di fronte ad un libro di scuola.

Mi stanno fregando il lavoro…ultima modifica: 2015-02-22T10:21:09+01:00da jessytherebel
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