Il determinismo di Taine

Siamo qui riuniti oggi per discutere insieme di filosofia positiva, altrimenti detta positivismo, e se sbaglio qualcosa sono sicura che qualche prof se ne ricorderà per la prossima interrogazione. Quindi ascoltatemi, se siete esperti in materia smettete di leggere, io non scrivo per dire cose serie e vere: non buttate il vostro tempo a leggere le mie invenzioni, tanto più che il mio scopo – per chi non se ne fosse accorto – è sempre ben lontano da ciò che lascio intuire.

Il determinismo racconta in breve (ah no, la filosofia non è mai breve!) che la sfiga dell’uomo consiste principalmente nell’essere nato in un certo momento storico, da una certa famiglia di una certa classe sociale. Ma chi ci dice che dovremmo per forza nascere uomini?
Insomma bisogna ritenere un gran regalo il fatto di avere un certo margine di scelta su questo pianeta, una roba del 5% in tutto… E poi la chiamavano filosofia positiva! Poniamo dunque che anziché essere umano, la mia testa fosse finita in un canarino giallo… e diamo inizio ad una giornata delle più insolite.

Starring
Mente umana 
alias Canarino Cippi
Madre a
lias Mamma di jessytherebel
Padre
alias Papà di jessytherebel
Jessy 
alias jessytherebel (me!)

UN GIORNO COME UN ALTRO

Buio. Tutto dannatamente buio. E mezzo secondo dopo luce improvvisa! Ma come diamine funziona il sole in questo posto?? Mentre cerco di infilare nuovamente la testa sotto le piume un essere dalla voce cupa compare dal nulla, con gli occhi semichiusi e incurante della luce. Mi si avvicina, mi dice qualcosa e accende il fuoco. In casa. Va beh! Sparisce, ritorna, accende in fuoco in un altro posto, e fa scaldare dell’acqua. Poi paciocca con cucchiai e bustine, accende una scatola parlate e beve tutta quella roba, dopo aver messo in tavola tovaglia e scatole… Io cerco inutilmente di riprendere sonno, ma la scatola parlante non mi dà tregua. In più comincio a sentire un rumore fastidioso e lontano, e questa persona spesso si allontana per andare ad urlare “Jessy! Jessy! Alzati!” Lo fa due o tre volte e poi smette. Il suono fastidioso che si ripeteva ogni dieci minuti cessa e compare una ragazzina coi capelli arruffati e gli occhi praticamente chiusi che dopo aver detto “Ciao mamma!” alla piromane di prima, urla rivolta verso di me “Ciao Cippi!” senza che io sappia cosa significhi. Si siede, mangia alla velocità della luce e inizia a correre qua e là: nell’arco di un quarto d’ora mi passa davanti vestita, pettinata e sveglia, che non sembra quasi più lei. Mi urla di nuovo “Ciao Cippi!” e sparisce. Per sei ore tutti i giorni. Sempre alla stessa ora. Se lei fa così, perché non può farlo anche la luce? C’è poi un uomo, che “Jessy” chiama “Papà” e che non si alza mai alla stessa ora, né si comporta mai allo stesso modo. Mangia sempre cose diverse e non è mai dello stesso umore. Ma lei continua sempre a chiamarlo così, anche se a me non sembra mai lo stesso.
Poi il silenzio. Certe volte la Madre sta in casa, certe volte no. Ci sono giorni in cui si mette a pasticciare con arnesi e sostanze strane e salta sempre fuori un profumo pazzesco, altri in cui la vedo solo passare di sfuggita. Il Padre invece ha le idee chiare su cosa fare dopo colazione: esce di casa e non ci entra più fino a quando non è di nuovo ora di mangiare.
Io ho tante cose da mangiare nella gabbietta. Ma della più buona ce n’è sempre poca.
[N.d.R. Forse perché mangi come un porco e la finisci sempre?]
Durante il pranzo riaccendono la scatola parlante e spesso mi mettono un po’ di musica, alleluia! Ma tutte le volte in cui compare una persona che indica tanti posti con le nuvole o il sole disegnati sopra, scende il silenzio. E Jessy sbuffa.
Dopo il Padre si mette a dormire anche se non è buio, la Madre gioca con l’acqua e Jessy guarda un oggetto luminoso e ride. A volte invece lo guarda e si arrabbia. Lo guarda, lo picchietta, aspetta un po’ di tempo e ride. Eppure non sembra nemmeno un oggetto vivo.
Durante il pomeriggio Jessy legge dei libri o scrive, mi chiedo cos’abbia sempre da passarci le ore sopra alla carta! Capita che rimanga dove ci sono io, o che se ne vada in un altro posto. Certe volte inizia a parlarmi e dire cose di matematica, filosofia, latino… poi ripete quella parola che non ho ancora mai capito cosa voglia dire: cippi. Cippi di qua, cippi di là, ogni volta che mi guardano e mi parlano dicono sempre “cippi”! E allora io una volta fischio, una volta vado a mangiare e l’altra li ignoro, ma non riesco mai a fare cosa vogliono! Continuano a ripetere “cippi” senza sosta e visto che non so più cosa inventarmi faccio finta di niente.
Spesso Jessy mi dice che mangio tanto [N.d.R. Appunto!] ma lei mangia più di me. Solo che non le ho mai detto niente perché ho paura che si offenda e allora io continuo a guardarla e a fischiettare allegramente.
Poi arriva la sera, tutti e tre si trovano di nuovo a mangiare e poi giocano a chi dorme di più sul divano. Arriva un momento in cui si stufano e spengono il sole all’improvviso, e mi lasciano stupefatto perché non pensavo che fossero loro a decidere quando accenderlo o spegnerlo. Ultimamente però prima di far diventare tutto buio in fretta accendono una stella: è meno luminosa, ma ci vedo ancora e mi ricorda il tramonto. Forse hanno capito che mi piace di più così e lo fanno perché mi vogliono bene. Però al mattino se ne scordano sempre.
C’è ancora una cosa che non ho detto, anzi due: la prima è che di solito al pomeriggio mi riposo un po’ e Jessy me lo rimprovera sempre perché lei è stanca e deve studiare lo stesso; la seconda è che se anche a volte può sembrare cattiva, in realtà ogni volta che non sto tanto bene si precipita a controllare cos’ho e mi dice di essere forte e di non lasciarci le penne (Ma dove?, mi chiedo io) e poi spesso mi si avvicina un po’ e mi propone di cantare insieme, e a volte lei suona anche. Mi piace davvero quando canta, perché anch’io posso farlo con lei e anche se ripete “cippi” tra le varie parole so di non fare nulla che le dispiaccia, perché mi sorride sempre e mi dice che sono bravo.
E pensando a questo sistemo la testa tra le piume, pronto per una bella dormita.

Fine.

Piccola postilla che mi sembra d’uopo. Sappiate che non ritengo gli animali creature stupide e anzi sono un dono di questo pianeta ad anime deviate come quelle umane. Sappiate anche che non vorrei tenere il mio uccellino in una gabbietta, ma se lo liberassi morirebbe di fame e passare i pomeriggi senza vederlo che mangia, fischietta o dorme come un ghiro sarebbe struggente. E visto che non possiamo sapere cosa effettivamente passa nella testa di un canarino, mi sono divertita a descriverlo in modo poco realistico, come se comprendesse il linguaggio umano, ma non il suo nome, le lezioni di scuola, ma non le azioni quotidiane del preparare – ad esempio – una colazione. Infine, io sono certamente una mangiona… ma mia mamma non è una piromane! 😛

Alla prossima, jessytherebel

Il determinismo di Taineultima modifica: 2015-02-28T15:31:01+01:00da jessytherebel
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