Una domenica inutile

Benvenuti a “quando voglio sono proprio una stronzetta” e “la coerenza dei miei” in una domenica di marzo costellata dal brutto tempo. Sole da crepare tutta la settimana e la domenica: brutto. Succede così che la mia migliore amica mi chieda di uscire e a me venga in mente di prendere la macchina per fare 500 metri, e sottolineo 500, fino alla piazza del paese. Ma prima di giungere al verdetto riassumiamo i passati quattro giorni.

Mercoledì do l’esame e da giovedì mia madre non fa altro che ripetermi di guidare adesso, adesso e adesso. Ehhh piano. Ho diritto ad una pausa no? Tanto più che non ho posti in cui andare. Poi oggi me ne salto fuori con “Posso prendere la macchina per andare fino in piazza?” e la risposta è NO.

Giusto. Vi pare? Guai a voi se il “sì” vi ha sfiorato anche solo l’anticamera del cervello che vengo a sbattervi la mia patente in faccia.

Il primo punto invece è dedicato a quanto io stia facendo la deficiente per messaggio. Oggi mi sono svegliata così xD e anzi, se vogliamo proprio essere precisi sono stata istigata, come sempre! Il mio animo è sbilanciato tra scrivere e non scrivere, sto facendo fatica. Oddio, le cose da dire ce le avrei, solo che non sono dell’umore giusto… colpa di questo tempo da schifo! Sì, sono un po’ meteoropatica, un po’ tanto.

Oggi ho dormito un sacco. Ah, ecco di che posso parlare, delle mie abitudini del sabato sera! Succede dunque che per levarmi dall’impiccio di dover uscire il sabato sera, il mio organismo mi salvi in precedenza e mi appioppi sulle spalle una stanchezza immane che mi rende difficoltosa la stessa cena…

Vi giuro che non avevo nemmeno più voglia di mangiare, troppo sonno. Facevo fatica a guardare il mio telefilm preferito, l’unico ed inimitabile Hart of Dixie, capite?! Che tra l’altro tra due puntate finisce *lacrime in giro*. Finisce così che mi butto sul divano alle nove e mentre tento con tutte le mie forze di rimanere sveglia per rispondere ad una persona che di solito riesce a tenermi sveglia anche fino a mezzanotte, ecco che la mia testa crolla sul cuscino e pur sentendo il telefono suonare, io mi addormento.
Un’ora dopo, alle dieci e mezza, mi sveglio, senza troppo capire chi sono e cosa ci faccio sul divano in quel momento, poi riscopro la mia identità e mi trascino verso il bagno e successivamente in camera… L’energia recuperata durante la dormita mi garantisce una mezz’ora abbondante di autonomia che mi porta alle undici di sera sveglia. Ma non dura molto, perché appena nel letto saluto ogni neurone e mi dedico ad una sana dormita.
Fino alle nove del mattino seguente. Totale: 11 ore di sonno. E tornerei a dormire.

Detto ciò mi chiedo quando si riposino gli altri, quelli che fanno after fino alle quattro di notte o anche solo alle due, quelli che usano la domenica per recuperare ventiquattro ore di veglia e si perdono un giorno di vita senza rimorsi, anzi spesso definendosi “in coma”, ma anche solo come diamine fate a sopravvivere al sabato? Gente che al sabato pomeriggio studia e poi va a cena fuori: dove risiedono le vostre forze!? Perché io sono perfettamente conscia del fatto che la vostra è la normalità, mentre io sono la pecora nera del gregge, la mia è una disperata richiesta di aiuto, vi prego!

E pensare che non mi sono nemmeno ammazzata di studio – d’ansia sì invece – e quindi non ho una giustificazione per questo fenomeno!
Farò condurre degli studi. Studi che mi diranno di studiare di meno. Ma grazie, già lo so.

Nel frattempo la chiudo qua e vedo di rendermi utile per qualcosa. Qualsiasi cosa che mi riaccenda i neuroni… per favore!

Una domenica inutileultima modifica: 2015-03-15T15:11:33+01:00da jessytherebel
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