Ho proprio fatto un bel lavoro

Spero che dirlo non mi costerà altri due mesi di pene d’inferno, ma ho finalmente risolto il problema della pubblicità! Cosa resta da fare quando avete già provato tutti i rimedi – minacce comprese – e ancora le pagine di Google Chrome traboccano di pubblicità? *faccina ammiccante* Una bella disinstallazione e il gioco è fatto! Poi reinstallazione dopo tre secondi e pulizia fu. Ancora non ci credo. Mesi di peregrinazioni e preghiere e bastava questa semplice mossa.

Comunque – ho appena urlato credendo di aver cliccato su “pubblica” – scrivo per darvi una bella notizia: ho sei giorni di vacanze *-* *-* *-* *-* *-* in cui la cosa più importante sarà correre dalla parrucchiera per risistemare la ricrescita.
“Quanto sei superficiale!” penserete in coro, e io vi risponderò “Ma si capisce!”. Se non mi occupo di qualche leggerezza esplodo. E nessuno di voi vuole vedermi sparsa in giro. Quindi sarete d’accordo se faccio un salto dalla parrucchiera. Con la macchina, con la pioggia. Il tempo adatto no? Giusto perché siccome sono a casa sei giorni, ce ne saranno otto o nove di pioggia, ovvio!

In fondo mi importa poco del tempo, la notizia meravigliosa è che mi farò tutte e quattro le ore di biblioteca, potrò finire di leggermi Fosca e Diario di scuola, inizierò questa benedetta tesina e comincerò a scegliere un libro con cui fare un mini falò a fine anno. Siete tutti invitati.

Ma mi preme spiegare meglio il titolo.
Congratulazioni jessytherebel, due anni e mezzo di peregrinazioni a muzzo mentre il tuo ex ad ottobre di due anni fa passava davanti al liceo a braccetto con una tipa, solo perché tu – idiota – stavi aiutando due ragazze di filosofia per dimostrare al ragazzo di una delle due che non ti stava sul culo la sua tipa (questo ed altro presso “le mie simpatiche idee”), hanno dato i loro frutti, tra cui il regime di semi-apatia perpetuato per tipo sei mesi.

Non immaginerete comunque ciò che sta succedendo in questi giorni. Ho perso leggermente la cognizione, non che io ne abbia mai avuta in gran quantità, ma quel che c’era è presto volato via, in mezzo agli altri gas dell’atmosfera. State ben attenti ai seguenti sintomi, perché quando iniziano a verificarsi potete gettare la spugna e dichiararvi vittima dei sentimenti, o se preferite schiavi, sudditi, prede… insomma qualcosa che indichi la vostra sottomissione in parte irrazionale.

1. Siete in grado di trovare il senso ad ogni canzone o quasi, specie se prima non ne eravate in grado. Questa cosa l’hanno già detta in migliaia, motivo per cui mi permetto di aggiungere una nota autobiografica: ogni benedetta canzone diventerà portatrice di un significato secondo che non dipende dal testo, ma dal momento e dal luogo in cui la ascoltate; e soprattutto se canterete un versetto a casaccio convinti di esprimere una certa idea, le parole successive saranno l’inizio della vostra rovina, l’apoteosi di ciò che non volevate dire, e vi trascineranno nell’imbarazzo più profondo. Tutto ciò è stato appena sperimentato via cellulare con una simpatica canzone di Alex Britti: “il tempo va e passano le ore…” Divertitevi a continuare e assumete pure il colore di un pomodoro maturo.
P.S. Stavolta non è colpa mia!

2. Siete gelosi di ciò che ancora non vi appartiene. Uno dei primi segnali di allarme, che compare con largo anticipo e vi esorta a prendere una decisione. Spesso quella sbagliata. (Nel mio caso era quella giusta, strano xD)

3. Siete più sdolcinati del solito. Ora, immaginate me, col mio fantastico vizio di parlar male di tutto e di tutti (non oso immaginare le vite di quegli artisti che ci andavano ben più pesante, primo tra tutti Dante, che per smorzare i suoi sensi di colpa lancia una frecciatina a Cacciaguida chiedendogli se è il caso di fare nome e cognome dei dannati e l’altro gli risponde “Figliolo, o la gloria dei posteri o l’amore dei presenti!”, che poi con un poema così lungo i nomi non facevano una gran differenza) , diventare l’essere più tenero e puccioso di questa terra, seconda solo al destinatario dei miei messaggi…
Ahhhhhhhhhhhh, il mio grido è stato sentito pure in Siberia, eppure è così, ma tranquilli, per voi non ho riservato alcun gesto di gentilezza 😉

4. I cuori su whatsapp. Lentamente la mia dignità sta sprofondando nel mantello terrestre e magari verrà fusa e inviata nella camera magmatica di un bel vulcano, che ne so, l’Etna magari? Così esco al posto giusto e non sono più obbligata ad usare faccine e disegnini e cos’altro per rendere l’idea della mia espressione facciale, posso lasciare il telefono in mezzo alla lava e andare finalmente dove c’è bisogno che io stia.

5. Fatto piuttosto personale. Potrei pure levarlo dall’elenco. Ora, dovete sapere che tempo fa avevo conosciuto una ragazza su un forum del web, per via di un telefilm, il mio caro, vecchio Squadra Speciale Cobra 11 e che avevo tentato di seguire la via dell’amicizia tramite internet. Abitando a 50 km di distanza eravamo così riuscite a vederci una volta in estate e a consolidare un po’ il rapporto. Volete saperlo? Lo ammetto, era parecchio diverso parlare faccia a faccia con questa ragazza, così timida per natura… Io non sono così ma pazienza. Il problema è che non è stato semplice tenerci in contatto. Per niente. L’ho vista per la seconda e ultima volta ad ottobre, al Palaruffini tra mille altri studenti e poi ci siamo praticamente perse. E’ veramente triste… specie perché so quanto fosse sola… ma non sono stata in grado di mantenere l’amicizia e probabilmente non è tutta colpa mia, ma in gran parte lo è.
So già che una persona in particolare leggendo questa cosa si spaventerà e comincerà a dubitare di me, ma non deve. Forse quell’amicizia non era abbastanza forte, non lo so. Fanno ridere 50 km, specie se paragonati a 1615 km, eppure non è la stessa situazione. C’è qualcosa di più, forse fiducia, volontà, non lo so, ma è diverso.

Anche io ho paura, dei progetti a lungo termine, di non confrontarmi direttamente con la realtà, di dovermi attaccare ad un telefono per cancellare la distanza. Ma sono sempre convinta che ci sia un motivo di fondo che rende possibile questo legame. Chiamatelo destino, intervento divino, caso favorevole, come volete. Io so come chiamarlo, ma ho promesso di non dirlo ancora per un mesetto e lo farò.
Per ora, non aspetto altro che averne la dimostrazione.

Ho proprio fatto un bel lavoroultima modifica: 2015-03-16T15:57:28+01:00da jessytherebel
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