Io non ce la faccio, è più forte di me. Pensavo che essere nella merda fino al collo fosse sufficiente a frenare l’avanzata del mio es contro il superego, ma nulla, proprio nulla sembra essere in grado di reprimere quella crescente repulsione che sale non appena entro in palestra. E fortuna che è piccolina, o il mio sistema nervoso non dovrebbe nemmeno impegnarsi a scegliere tra combatti e fuggi che sarei già nel cortile sottostante.
Il pericolo è imminente. Un mese fa mi divertivo a scrivere di come fosse divertente fare gli esercizi di equilibrio sul tram… e da quando ho iniziato a prendere il 10 gli esercizi me li scordo. Primo: se già non devo stare schiacciata come una sardina è un miracolo. Secondo: se gioco a fare l’equilibrista finisco con qualcosa di lussato.
E il tipo della palestra che:”Ma sei proprio giovane tu!” e nonostante questo sono un catorcio ambulante non aiuta il morale.
Qui non è questione di autostima. La mia autostima non comprende l’attività fisica. Qui è questione di quanto si possa fare pena pur avendo le possibilità di essere allenata e in forma. In una bella forma rotonda, come il formaggio (è fuori luogo, lo so).
Occhio e croce il mio prossimo piano finirà male, come tutti quelli precedenti, ma non significa che io non debba provarci. E poi si tratta di una cosa, mica di una persona, e questo vuol dire che il provarci ha molta più probabilità di andare a segno. Una sorta di garanzia. Valida solo per me.
Al posto di lanciare un ultimatum alla gente, ne lancio uno a me: se non ti fai i muscoli, un giorno o l’altro ti spacchi. E direi che è abbastanza minaccioso…
Anche perché con una spalla fuori uso e l’altra che tenta di imitare la prima non viene molta voglia di scherzare. Anzi, trovandosi nella posizione delle schiacciatine in fondo allo zainetto, viene piuttosto da piangere. Un idillio.
Perciò il piano d’azione consisterà nel: trovare la motivazione a botte di Flashdance, Step up e Breaking Dance, che sono il genere di film che mi gasa di più in assoluto, trovare un posto affidabile nel web da cui prendere spunto per esercizi casalinghi (difficoltà media), convincere me stessa a trovare il tempo di fare esercizio (difficoltà alta), fare esercizio (punto critico del piano). Vorrei essere banale CO2 così una volta raggiunto il punto critico diventerei supercritica, ovvero una via di mezzo tra i due stati precendenti. Ecco perché amo la chimica.
Quindi tanto per cominciare andrò a fare cena. Lo stomaco chiama, l’occhio si chiude e sono le 19.37. La tavola è pronta e il piatto è pieno (di squisita insalata dell’orto). Per cui cari miei 25 lettori – l’eco manzoniano si fa ancora sentire – vado a fare rifornimento, così magari dopo riesco anche a leggere un po’ di libro. Già, ne ho letto un altro nel mentre… appena riesco aggiorno la sezione libri, bye bye!