Niente di buono

Salve a tutti, scrivo qui poco prima che apra la cucina e io debba scomparire per vestire momentaneamente i panni di una cuoca e farmi da mangiare. Una cosa che amo molto specie se mi costringe a rinunciare al lavoro a maglia e mi toglie del tempo prezioso per scrivere. Già.
Sono passati nove giorni dal mio ultimo articolo e la situazione non è cambiata di molto… anzi. ho provato ancora una volta il brivido di un due di picche, effettivamente mi mancava. Comunque non è la cosa più importante, anzi, ciò che mi butta particolarmente giù di corda è che… “Cavolo, perché continuo a non avere tempo per fare quello che mi pare e piace?”

Certo, ho un’ora di lezione in meno al giorno, ma tre ore di trasporto in più, anziché passare il pomeriggio sui libri ci sto massimo un’ora e mezza – al mattino – tento di suonare e negli ultimi tre giorni mi sono ridotta a farlo dopo cena (cosa che quando farò il mattino all’università sarà mooolto improbabile) e per fare un minimo di esercizio fisico ho smesso di farmi il maglione di lana. Un affare insomma.

Tra l’altro non mi farebbe schifo vedere le date degli appelli, così prendo una decisione una volta per tutte sull’ordine in cui dare gli esami e basta. Anche se credo che fisica sarà il primo. E almeno quello è deciso. Buon per me che si possa studiare durante le vacanze di Natale e quindi vedrò di arrivare al 7 gennaio con tutte le cose fatte fino al momento ben studiate. Un programma da urlo – direte voi – ma almeno ne ho uno da seguire.

Capirete forse dall’entusiasmo con cui sto scrivendo quanta energia stia sprizzando in questo momento… più ci penso e più di deprimo. Motivo per cui, forse, mi converebbe pensare un po’ di più a come condire la pasta. E tanto mi sa che opterò per il solito olio e parmigiano.

Wow. Ho ancora dieci lunghissimi minuti. Quale gioia.
Il fatto è che di solito ho un motivo per cui esaltarmi, magari anche senza senso, però ce l’ho, mentre qui è quasi un mese che sto a secco, e talmente è tutto statico che mi sembra che anche il futuro a breve termine lo sarà.
Toh, almeno fossi contenta per Natale, ma come al solito il mio regalo è già in camera e tra un po’ finisce che me lo devo incartare da sola (ergo è tutto tranne che una sorpresa), il pranzo di famiglia sarà la solita solfa in cui mi diverto da morire, la biblioteca sta pure chiusa durante le vacanze e io dovrei gioire. Quasi mi urta vedere tutti allegri.
Oh, dimenticavo, i miei non vogliono niente. E io come ogni anno ho trovato qualcosa da portargli anche stavolta, di nascosto, proprio effetto sorpresa. Il caro effetto sorpresa che amo tanto e che non riguarda mai me. Era meglio quando credevo ancora a Babbo Natale, lì sì che era bello Natale.

La lettera, il risveglio al mattino e la corsa in cucina perché chi sa cosa sarebbe successo, mentre adesso dormo male, mi sveglio pure prima dei miei e devo stare lì nel letto come un baccalà ad aspettare che si sveglino. E ci tengo a precisare che i miei sono parecchio mattutini…

Ricordo un anno a Natale, che ero andata in giardino a chiamare il mio vicino di casa e avevamo fatto pace dopo un litigio, ricordo quella volta in cui invece io e mamma ci eravamo buscate l’influenza proprio quel giorno. Ricordo che era tutto più bello, e probabilmente perché ci mettevo del mio nel credere che fosse tutto così magico, mentre adesso prevale la disillusione di chi vede gli eccessi del capitalismo e lo sfruttamento di questa festa a scopo di lucro. La stessa maledetta disillusione che mi fa vedere il mondo grigio, falso e stupido.

Perche non mi sforzo di vedere i lati positivi?

Forse perché fino a che non li trovo in me, non saprò trovarli neanche altrove.

“I got this dream and I know
 I won’t be happy at all
Until I realize it on my own
Nobody knows what’s that about
Nobody cares why I scream so loud
It’s obvious they can’t hear this sound
They’ll never understand”

 

Niente di buonoultima modifica: 2015-12-11T11:31:47+01:00da jessytherebel
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