Quattro meno una.

Da dieci anni è sempre stato così. Disposte ai vertici di un triangolo Bricciola, Laika, Luna. Da poco più di un mese una simpatica pulce invadente non lascia più in pace nessuno, a parte quando dorme, rigorosamente sotto la panchina, di fianco alla porta di casa. Tutte con la loro cuccia, ma lei preferisce il marciapiede.

Da oggi però non sarà più così. Niente triangolo, niente inseguimenti in giardino. Due settimane fa era tutto perfetto, oggi è tutto cambiato. Non c’è più la punta del triangolo, e questo non ha più motivo di esistere.

Il cane per cui ho battuto i pugni da piccola affinchè non se ne andasse di casa, adottato da un tizio che avevo identificato come nemico – e non sopporto nemmeno ora -, l’unico cane che ho visto nascere e crescere, non c’è più. Ancora mi chiedo come mi fosse venuto in mente di chiamarla Laika, e peggio ancora suo fratello, Bondi. Eppure alle elementari ero ancora sana di mente. Bondi fu preso da mia nonna, scelta non molto felice, ma che non ho davvero bisogno di rievocare oggi. Basta già quel che è successo.

Tutti e tre i miei cani (ovviamente non parlo della pulce entrata in famiglia da poco) sono stati colpiti da un tumore. Solo che non era passato per la testa a nessuno che poteva anche essere incurabile. Luna è stata operata, è stata abbastanza male, ma si è ripresa. Bricciola sembrava troppo vecchia per poter reggere un’operazione simile e invece è quella che sta meglio di tutti.
Laika era la più giovane. La più sveglia, la più scattante, quella con l’udito migliore, la salute di ferro. E anche quella che in poco più di una settimana ha sviluppato un tumore che l’ha portata dritta alla morte.

Non ce lo aspettavamo.
Pensavamo fosse solo un problema ai denti.
Nessuno è mai pronto al peggio.
Non siamo pronti nemmeno a soffrire.
Temo che anche la piccola pulce impertinente – Lilli – abbia capito che qualcosa non va. Laika scappava sempre da lei, ma oggi non lo ha più potuto fare.

Abbiamo lottato fino alla fine, forse non abbastanza penserà qualcuno, ma noi sapevamo come sarebbe andata a finire. Nessuno vorrebbe vedere il proprio cane morire di fame. O soffocato. Nessuno vorrebbe trovarsi nel limbo di dover prendere decisioni pesanti, eppure lo abbiamo fatto.
E ora non ci resta che constatare quel vuoto in fondo al cortile.
E la cuccia dipinta da me, vuota.

Quattro meno una.ultima modifica: 2017-06-20T10:56:00+02:00da jessytherebel
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