Denti digrignati

Che emozione stare con una gamba depilata e l’altra no. Del tipo, a sinistra posso mettermi la gonna, a destra un velo pietoso. Nero, e possibilmente spesso.

Ma veniamo al vero dilemma: la gonna.
Se dovessi rappresentare una categoria dell’universo, dopo aver perso il posto di paladina dei maschiacci inside, avrei potuto conservare con onore lo stemma del partito anti-gonne. Fino a quando è successo qualcosa di estremamente grave… e mi ha segnato per sempre.

Fino ad un anno fa, gonne e canotte erano il simbolo tangibile del mio disagio. E l’estate una vera pena. Tutto cambiò quel giorno in cui fui invitata al mio primo appuntamento e da brava ragazza, dopo aver sclerato per quarti d’ora davanti all’armadio – in sessione estiva, tra l’altro – ed essermi lamentata con un povero ragazzo che mi aveva scritto per chiedermi di chi sa quale esame, scelsi di mettere l’unica gonna che possedevo.

Non vi dico il trauma nel sapere che la prima cosa che guardò in me il mio attuale ragazzo furono i polpacci, ovvero gli abbozzi di polpacci da sedentaria che riempiono lo spazio dietro tibia e perone.

Logica vorrebbe che da allora io abbia bandito le gonne, e invece!

Dopo aver trascorso un bravo inverno a fare la controfigura di un ghiacciolo sulle poltrone di teatro nuovo, aver gioito per quei tre-quattro giorni effettivi di primavera, il sole estivo ha colpito in modo irreversibile la mia povera testa affaticata dalle vicende torinesi e ha creato un mostro. “Fa caldo: mi vesto di meno.”

E da lì a lunghe serate dipinte di denti digrignati pur di sopravvivere al silk epil, tra un senso di colpa e l’altro per aver investito tempo nella cura del mio aspetto esteriore e non nel brain-building forzato di fine triennale, il passo è stato molto, ma molto breve. Doloroso, certamente, ma breve.

Perchè la vita non è fatta solo di tachicardie improvvise alla comparsa di scritte arancio su sfondo notte, quando l’unica preoccupazione del tuo migliore amico è soddisfare la sua sete alla fontanella in piazza e ti trovi all’improvviso davanti a segni del destino più limpidi del mare salentino, ma anche di momenti in cui passi davanti allo specchio, te ne sbatti di cosa penseranno gli altri, ripeti il tuo mantra per cui si fa solo di testa tua e per gli altri non c’è spazio, e finalmente esci, libera da ogni paura, e fai valere la tua piccola sagoma.

Denti digrignatiultima modifica: 2018-07-04T23:50:09+02:00da jessytherebel
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