Caro CK…

Caro CK,
non ci conosciamo, tu non sai chi sia io e nemmeno che questo soprannome sia dedicato a te, eppure stasera sento il bisogno impellente di scriverti.

Sai, io sono quella con la macchina nera e lurida che si muove a passo di lumaca. Per tanto tempo sei stato il mio fidato compagno di strada mattutino, anche se per pochi secondi, e adesso che non ti vedo quasi più mi manchi un sacco.

Lo saprai bene che solitudine si prova alle 7.35 del mattino, quando attraversi Malanghero e ci sono più dossi che persone all’unico bar… Lo so anche io, io e il cantante di turno con cui alleno l’ugola ogni mattina. Per tanto tempo sei stato come l’amico che viene a farti una sopresa sotto casa quando meno te l’aspetti, l’unica presenza fissa al sorgere del sole invernale, e poi ad un tratto sei scomparso.

Accidenti CK, mi sono preoccupata. Per un attimo ho pensato: e se fossi finito in galera? Se fossi morto? Se ti avessero semplicemente tolto la patente?

E invece, per fortuna, prima dello scorso esame la tua Audi è ricomparsa a fianco della mia piccola Brum (delinquenti, speravate che dicessi la marca eh?) e li ho saputo che non avrei dovuto temere la tua scomparsa. Eri solo in anticipo. Ma insomma CK, si fanno queste cose? Ora che scusa vuoi usare per giustificare la tua velocità doppia rispetto al limite?

Voi non lo sapete, ma CK ha un gran senso dell’avventura. Lui è la rappresentazione vivente di “Vita spericolata” di Vasco Rossi, in versione speciale su carreggiata. CK ha le idee molto chiare: la seconda corsia – e stiamo sempre parlando di una banale strada di paese – è stata creata per il sorpasso, prima delle curve si accelera (un po’ come i torinesi con i semafori arancioni) e tutti ce l’hanno più corto di lui, anche le donne. CK è dedito al lavoro, si vede che vuole sempre arrivare prima dei colleghi, e sono sicura che parcheggia la macchina il più vicino possibile all’entrata dell’ufficio. Lavora in aeroporto, in chi sa quale di tutti gli edifici che ci sono.

Sappi che è sempre stato un piacere fare a gara a quanti secondi sarei potuta procedere senza essere sorpassata, quando con timido coraggio premevo il piede sull’acceleratore sfoderando tutti i miei 69 cavalli e mentre arrivavo a toccare i 60 km/h tu eri già cento metri davanti a me. Oh, e anche zigzagare di proposito tra i tombini e i dossi del vuoto Malanghero, giusto per farti innervosire un po’. Non sai che noia guidare senza mai essere sorpassata, peggio ancora senza mai essere sorpassata in curva, arrivare al parcheggio, controllare quelle 4 o 5 volte di aver proprio chiuso la macchina e salire sullo sposta-persone senza prima un minimo di azione.

Vedi CK, sono poverella io. Devo prendere lo sposta-persone tutti i giorni, perchè non ho i soldi per pagarmi il parcheggio. Non ho nemmeno uno stipendio per pagarmi da mangiare, ad esser precisi. Mi limito a dissipare i guadagni altrui. Creando entropia… oh cielo, scusami, purtroppo la situazione mi sfugge di mano spesso e volentieri.

Grazie per avermi salutato con un sorpasso doppio in curva, stamattina. Stavo andando a dare un esame e mi serviva un motivo per sorridere. Tra nove giorni darò l’ultimo: ci incontriamo?

Jess

Caro CK…ultima modifica: 2018-07-11T20:09:22+02:00da jessytherebel
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