Una visione celestiale

Bentornati ad una nuova puntata di “sono dove non dovrei essere”! Con il gomito appoggiato sul quaderno di chimica fisica, nella speranza che arrivi qualcosa al mio cervello attraverso un lungo processo di osmosi, sono venuta in questo posto magico per dire una cosa che devo levarmi dal cuore.

L’università è un posto meraviglioso.

Poniamo che uno decida di andare a lavarsi i denti. Dove va? Bagno dei laboratori, in fondo al corridoio, sempre che si riesca ad attraversare la nuvola di persone in coda alle macchinette del caffè.
Lotto personalmente da tre giorni con il mio nuovo dentifricio, un misto di fluoro e colorante blu da fare invidia ad un indicatore di pH, che appena ne usi un po’ sputi azzurro e ti si tinge tutto lo spazzolino. Fantasmagorico. Lotto anche con la gente che non ha ancora imparato a chiudere la stramaledetta porta del bagno nell’atrio, ma quella è un’altra storia. Oggi l’esasperazione e l’ennesima tipa sprovveduta mi hanno fatto planare di corsa al bagno preferito da metà corso di laurea (mia supposizione, ma non dovrei sbagliarmi di molto), a tu per tu con l’assenza di uno specchio e l’immancabile confezione di tacchino arrosto nel cestino sotto al lavandino. Lo so, il tacchino è completamente fuori luogo, ma c’era anche lui.

Esco da quel bagno per infilarmi in quello di fianco, famoso per l’assenza di una serratura, e prendere provvedimenti contro i miei capelli da lavare. Cambio tipologia di coda ed esco con l’aria trionfante di una che si sente decente e autorevole sotto la sua personale pioggia di boccoli. E comincio a ringraziare la mia perenne distrazione e la mia miopia per regalarmi le migliori sorprese.

Tutto ad un tratto, una visione celestiale. Cazzo, l’aggettivo non poteva essere più azzeccato (viva la finezza soprattutto). L’ultima cosa che mi aspettavo di trovare in università era esattamente davanti a me e non avrei saputo immaginare gioia migliore in tutta la giornata.

Tempo due secondi ed era tutto meravigliosamente svanito, sparito tra una colonna e l’altra dell’atrio, mentre la mia amica era impegnata a capire da dove fossi comparsa e soprattutto perché fossi sparita.

Come se lavarsi i denti fosse così inusuale da non sembrare plausibile. In realtà ho troppo terrore del dentista per permettermi di far succedere qualcosa di brutto ai miei poveri denti, perciò vivo di precauzioni. E se poi ci sono pure le sorprese, ben venga farlo.

jessytherebel, che vive rincorrendo un tempo che non ha, ma soprattutto che dice troppe cose con gli occhi e mannaggia a chi lo capisce. Che condanna, bye!

Una visione celestialeultima modifica: 2019-05-15T22:52:21+02:00da jessytherebel
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