Blackout

Qualcosa d’incredibile, le illusioni.
Tipo, è il 4 di maggio, sei appena uscito dalla doccia, fuori c’è il sole e pensi soddisfatto: “Me lo sento, da questo mese le cose andranno meglio. Ho avuto quattro mesi bui, ma ora posso finalmente cominciare a salire!”

Suvvia, mai dire a voce alta che si sta bene, che porta solo sfiga. E infatti mi ero appena illusa di stare a meraviglia, quando pochi giorni dopo ho cominciato ad avere seri dubbi al riguardo. E se per un attimo ho avuto il dubbio di scorgere il fondo sotto i miei piedi, ho visto male: ero ancora ben lontana dal fondo.

È bastato pochissimo a scatenare una rivoluzione senza pari, un effetto farfalla che se avessi dovuto immaginare, sarebbe sicuramente stato meno caotico. Ed una volta giunta a toccare il vero fondo, è stato blackout.

Silenzio e buio. La costante sensazione di qualcosa fuori posto. E con il passare delle ore anche la manifestazione prepotente del senso di sbagliato. Che cosa sto facendo? Ferma nello stesso punto da mesi, un passerotto a cui hanno reciso le ali, che sente lo slancio di andare lontano, ma ha una zampa bloccata e non è abbastanza forte per divincolarsi dall’ostacolo.

La vera sfida contro se stessi è prendere coscienza della situazione, dei propri limiti, del percorso che sarà necessario fare per diventare abbastanza forti e poi spiccare il volo. La vera sfida è avere la pazienza di aspettare il tempo necessario per fare tutto ciò e ancora di più impegnarsi costantemente per superare i propri limiti, a volte, anche restando fermi.

In effetti era più semplice vagare nello stato di blackout, costava meno fatica. Ma fuori c’è la luce, e a lei non so resistere.

Blackoutultima modifica: 2020-06-18T23:58:05+02:00da jessytherebel
Reposta per primo quest’articolo