Non un giorno qualunque

Sono sempre stata dell’idea che ogni giorno che viviamo non sia un giorno qualunque, e oggi ancora di più. Ogni giorno ci svegliamo e camminiamo di un mare di opportunità, che magari ci passano accanto solo un volta sola e poi son perse per sempre.

Con la terapia, ho imparato a tenere a bada il catastrofismo che mi portavo dietro con tali pensieri e ad esercitare un buon controllo sull’ansia che ne derivava.
Ho imparato che bisogna dare del tempo a tutte le situazioni perché si sistemino e che va bene cominciare dei percorsi lunghi, anche se non se ne intravede la fine. L’ho accettato. Mi sono persino lanciata nell’ardua impresa di impegnarmi per qualcosa che so già finirà, grazie al mio magnifico contratto di lavoro. Sono ironica? Sì. Tolto questo aspetto, però, il mio contratto è magnifico.

Tuttavia, da certi campanelli d’allarme non resto indifferente. Se c’è una cosa che più tra tutte mi allarma, è temere di perdere le persone… Figurarsi quando il rischio diventa tangibile. Non ho ancora terminato di elaborare il lutto dell’anno scorso e già devo prepararmi ad elaborarne un altro. E di conseguenza, quel senso di urgenza e di sfuggevolezza che ho faticato tanto a togliermi di dosso torna ad abitare gli spazi tra le costole, stringe lo stomaco e preme sulle tempie.
Mi lascia in bilico sul ciglio di un burrone, con gli occhi rivolti verso il fondo del crepaccio, che anche se non mettono a fuoco cosa ci sia in lontananza, ne sono ben consapevoli.

Non voglio ripercorrere tutto un’altra volta. Non voglio vedere la gente spezzata in due dal dolore e non voglio nemmeno sentire il sapore della paura di poter perdere chiunque da un momento all’altro. Se chi mi circonda fosse attraversato da un picco anomalo di empatia, potrei almeno togliermi lo sfizio di dir loro quanto ci tengo, e invece… Conosco bene ognuno di loro e solo che solo una capirebbe fino in fondo. Mentre qualcuno a cui tengo in particolare, forse non capirebbe affatto.

Così sto in silenzio. Se non parlo, la vicenda assume dei contorni un po’ più indefiniti e sembra meno reale. Se non lo scrivo e non lo dico ad alta voce, posso fingere che sia tutto nella mia mente, andare a dormire e svegliarmi come se…

Il vuoto. Dormire non cancella niente e non rimuove alcuna patina di realtà dagli eventi spiacevoli. Al massimo è una distrazione, un ottimo metodo per ingannare il tempo. Ma di per sè, non fa assolutamente nulla. Ancora non so cosa troverò al mio risveglio domani. Ciò di cui sono certa è che, mentre per me sarà cambiato tutto, il mondo continuerà a girare come se nulla fosse.

jessytherebel

Non un giorno qualunqueultima modifica: 2021-11-04T23:17:55+01:00da jessytherebel
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