Magica la notte

Torino è magica. Un po’ perchè dicono che sia effettivamente così, un po’ perchè per me è piena di ricordi. Ogni strada, soprattutto di notte, è carica di sentimenti, impregnati nei muri, nell’atmosfera, nell’aria. Ci sono tutti i desideri e una marea di speranze sospese in aria, in gran parte irrealizzate.

E così, tornare qui un’altra volta è un po’ come fare un tuffo nel passato, nella routine di uno, due, fino a sei anni fa. Oggi sono entrata in aula Magna e mi sono seduta in terza fila, dove ero solita prendere posto il primo anno di università, ad ogni lezione. Mi sono guardata indietro e ho pensato che tutto è cominciato lì, da quel banco e quella lavagna che facevo sempre un po’ fatica a mettere a fuoco, specie di pomeriggio, quando ancora non sapevo cosa fosse la cervicale. Da quelli della quarta fila che non stavano mai zitti durante le ore di matematica e dal tram per tornare a casa, che quando pioveva non si capiva mai dove fosse, perchè fuori era buio e non c’era nessuna indicazione delle fermate.

Ma oltre ai ricordi che si celano dentro le mura universitarie, sono le strade del quartiere ad essere dense del passato. E a volte doverci camminare appesantisce il cuore. Un pensiero ha fatto capolino all’improvviso nella mia testa ieri sera: un anno fa avrei pagato perchè le cose girassero come ora, anche se in fondo mi viene il dubbio che non avrei saputo trarne alcun beneficio. Oggi un brivido mi ha scosso poco prima di pranzo e all’improvviso mi sono rivista ad ottobre 2021, con le dita incrociate in attesa di un miracolo che non si è mai verificato e che non si verificherà mai.
Mi fa storcere il naso ammetterlo, anche se ormai non dovrebbe più importarmene. Ma non posso dimenticare… le attese in balcone, gli aperitivi, i minuti passati a fissare il vuoto… Le camminate in direzione opposta alla mia, che mi ricordano quando sei anni fa salivo sul 67 e non scendevo mai alla mia fermata. Infine quel tragitto dall’aeroporto a Torino, col cuore in gola e le lacrime pronte ad uscire, in quelli che ormai erano pianti di routine. Pianti perchè non avevo il diritto di dire a voce alta quelle quattro parole che mi rimbombavano in testa, non potevo scriverle e non mi sento di poterlo fare neanche ora, che appartengono al passato.

Se guardo fuori dalla finestra, e faccio correre lo sguardo sui tetti delle case, vedo tutto questo. E più penso, più riemergono i pezzi di una storia che non ho potuto scrivere sin dall’inizio, anche se ho desiderato con tutta me stessa che ci sarebbe stata una svolta. La verità è che ha preso una piega inaspettata. Laddove non lo credevo possibile, si sono mantenuti dei rapporti molto più che buoni.

Fuori sento il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, o forse è la pioggia.
Dentro, l’eco di quel sentimento… una stupida nostalgia.

Magica la notteultima modifica: 2022-09-15T00:32:29+02:00da jessytherebel
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