Basta poco

Riappaio in diretta da Barcellona. Mi fa fino ridere chiamare il posto che ormai sento come seconda casa “Barcellona”, perchè nella mia testa è ancora una città turistica lontana da casa mia. E invece…

Dal salotto, potrebbe essere un posto qualunque. Non fosse per il vento insistente che fa dondolare le tapparelle e fa più casino di quando si mettono a posto le stoviglie, potrei veramente essere in una città a caso del globo. Facciamo un posto con un clima mite, dai.

Sono qui da venerdì scorso e questa è la prima sera in cui finisco tutte le mie faccende ad un’ora decente (le 22) e posso scegliere un passatempo con cui far arrivare mezzanotte. Non che io abbia fretta di far passare la serata, anzi, questo momento di silenzio con il salotto tutto per me è decisamente goliardico.

Incredibile quanto basti così poco per ribaltare la mia testolina. Appena un mese fa stavo facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancavano per arrivare a Natale, intrappolata in una gabbia che avevo costruito da sola attorno a me. Piazzata in quel buchetto di appartamento, tutto stava girando male nella mia testa: lavoro, vita sociale, hobby. Non volevo alzarmi al mattino e non volevo dormire la sera, mi occupavo la testa prima col lavoro e poi con un videogioco, nella speranza di dare meno input possibile a quella testa che era capace di trasformare tutto in qualcosa di negativo.

La stessa testa che ora mi ha fatto tirare su le maniche per riadattarmi ad uno stile di vita che non sento propriamente mio, e che se ci penso bene è pieno di domande senza risposta, perché so di essere in una fase di transizione e ancora non ho idea di cosa ne sarà di me una volta che questo momento (contratto) sarà finito. Quanto detesto non sapere le cose… Ma faremo finta di niente.

La mia psicologa dice che dovrei dare continuità alla mia vita in Italia e in Spagna, e so che ha ragione, perché non posso certo avere una personalità doppia. Però è veramente complicato… La mia ricerca resta la stessa, ma cambiano l’ufficio e le persone. Cambia la lingua, disgraziatamente cambiano anche i miei hobby (perché seppure mi fossi promessa di prendere il meglio da ogni posto, è frustrante non riuscire a fare yoga in Italia e non avere i miei cani e il mio acquario qua), il frigo si autocommisera, il forno mi fa venire l’orticaria al solo pensiero di accenderlo, esco molto di più e sento di meno i miei amici (ma forse questa è solo un’impressione).

Se qualcuno ha delle idee su come dare continuità a questa gran confusione, è il benvenuto! E non ho detto il pezzo forte… Dopo aver sperimentato sei mesi di relazione a distanza, posso dire che è proprio brutto? È stato un disastro e anzi, se non ho mandato tutto all’aria è stato un miracolo. Non mi consola sapere che tra sei mesi ci risiamo, ma voglio sperare che sia un tempo sufficientemente lungo per diventare più furba ed evitare di ripetere gli stessi errori. Qua non chiedo consigli, perché son cose che van gestite in coppia. Tuttavia, se qualche buona anima ha degli spunti su come essere delle persone migliori in queste situazioni, verrà ricompensato con del buon cibo. Ma non subito. Prima mi devo riadattare alla cucina.

Una jessytherebel speranzosa. Voglio dire, se sto avendo il coraggio di scrivere l’introduzione di un paper, posso veramente fare di tutto. 

Basta pocoultima modifica: 2023-01-19T22:37:41+01:00da jessytherebel
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