Crisi

Questa non è una crisi “scientifica”, questa è una crisi… ormonale!?
Mi è venuto il dubbio che l’aggravante fosse questo dopo che, oltre alla voglia di lasciare il lavoro, mi è venuta anche quella di andarmene di casa. Sommata al fatto che mi mangerei qualunque cosa pur di tappare un buco che esiste solo nella mia testa.

Qualcuno mi aiuti. Il dramma di avere un cervello che si accende e pensa è che il giorno in cui vi convergono notizie allarmanti a riguardo del futuro del nostro pianeta, io vado in tilt. Cado in un pessimismo che il caro Leopardi mi farebbe i complimenti, sorpreso dalla rapidità con cui io riesca a snocciolare soluzioni per poi disintegrarle completamente il minuto successivo. E così dove sono arrivata? Che io sto perdendo il mio tempo a lavoro e comunque se anche facessi i salti mortali a partire da adesso, sarebbe tutto inutile. L’unica consolazione era quindi riempirsi la bocca con qualcosa di buono che distraesse il mio cervello da tali orrori.

E adesso che non manca più molto all’ora di andare a dormire devo necessariamente rallentare sul tema cibo, oltre a mettere a tacere con la forza l’idea di fuggire dalla mia stessa vita. Oggi è quel magico giorno del mese in cui fa tutto schifo ed è tutto un problema. E badate bene che non è ancora quel giorno. Io però sono un po’ stanca di tutti questi sbalzi d’umore. Capisco che non si possa pretendere tanto dalla propria vita, ma tra dottori di famiglia che fanno domande da psicologi, psicologi che fanno da spalla su cui piangere copiosamente, riunioni di lavoro che fanno venir voglia di licenziarsi e coinquilini che si lagnano per un nonnulla, credo si stia superando un po’ il limite.

Lasciamo stare il fatto che nel tentativo di chiudere una relazione, mi ci sono buttata ancora più dentro e ora non so da che parte sbattere la testa per capirci qualcosa. In questo momento la mia vita è un colabrodo e sto cercando di rattopparla con del nastro adesivo senza troppo entusiasmo.

L’aiuto del pubblico suggerisce che se non è il momento di prendere una decisione non bisogna farlo e fin qui tutto bene, ma come si fa a sapere quando è il momento? Quando la linea tra la paranoia personale e la cruda realtà non esiste più e bisogna entrare in azione? Io so solo che più penso e più mi sento peggio. Penso a tutte le occasioni che ho lasciato andare, i talenti non coltivati, i milioni di libri che non leggerò mai… e mi sento ancora più fuori posto nelle scelte che mi sembra di non aver fatto. Nelle proposte accettate per comodità. Anche se poi, tutta questa comodità nell’imbarcarsi in un dottorato di quattro anni all’estero, comincio a non vederla più.

Stasera tuttavia non voglio affossarmi ancora di più. Vorrei poter aver un’idea e poter fare una cosa buona, soltanto una, che mi faccia sentire una persona valida e non una perdi tempo. Una cosa anche piccola, che però abbia un grosso impatto su di me.

Vorrei che qualcuno accendesse una luce, solo per un minuto, per indicarmi la via, nel mio mondo grigio e piovoso. Potrei starci ancora, ma proprio non mi va. E chiunque voglia tendermi una mano, è benvenuto.

Crisiultima modifica: 2023-03-06T22:11:37+01:00da jessytherebel
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