Vuoto

Sono passati tre mesi dall’ultimo articolo. Ho scritto i miei ultimi pensieri quando ancora ero in Francia, inconsapevole di quello che mi sarebbe aspettato di lì a poco (una cistite e una colica renale), ma anche consapevole (una visita del mio supervisore di quattro giorni nel micro-campus dove ho svolto la mia ricerca).
Poi sono tornata a casa, dopo soli sei giorni sono volata a Barcellona e nei due mesi che sono seguiti è andato quasi tutto a capofitto.
Problemi a casa, problemi a lavoro e, come ciliegina sulla torta, anche problemi nella relazione. E mi fa un po’ male pensare che sono riuscita a trovare una specie di soluzione ai primi due, mentre la terza è crollata. Mi fa male perchè non c’era alcuna minaccia in vista, era l’unica certezza che mi sentivo di avere.

Sono bastate due settimane a far crollare tutto, le prime due di luglio, eppure sto subendo il contraccolpo più forte solo adesso. Non mi ci raccapezzo più, specie di notte, quando i ricordi hanno ormai contorni sfumati e tutto si mescola perdendo il suo senso. Io ci credevo davvero. O forse, non abbastanza. Continuo a perdere l’equilibrio tra il pensiero che io non abbia fatto tutto il possibile e che invece abbia tentato di risollevare la cosa anche troppo. E mentre inevitabilmente cado perdendo di vista quale possa essere la risposta giusta, mi si annida addosso un gran vuoto, una bolla colma d’assenza di amore, dato e ricevuto, che ormai per me era praticamente un’abitudine.

Mi struggo col pensiero di ciò che poteva essere e mai più sarà, mi arrovello su come possa essere accaduto tutto ciò, di come possa essere precitata tanto in basso, io.

Io, tradita dal mio stesso lavoro, che sembra stia facendo di tutto per farsi odiare, mentre io ancora provo a trovare dei lati positivi… Se qualcun altro, là fuori, non verrà a togliermi anche quello.

Vuotoultima modifica: 2023-08-08T15:07:41+02:00da jessytherebel
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